- Il quarto album del Dirigibile: anonimo capolavoro
- La copertina di Led Zeppelin IV
- Le rune: i quattro simboli dei Led Zeppelin
- Jimmy Page: ZoSo
- John Bonham: tre cerchi intrecciati
- John Paul Jones: triquetra
- Robert Plant: la piuma nel cerchio
- Sandy Danny: il quinto simbolo
- Un maledetto anno straordinario
…e alla fine succede davvero.
I Led Zeppelin compongono il loro quarto album, un disco che ha tra le sue fila uno dei , qualcosa che per la prima volta mette tutti d’accordo.
Ma prima di parlarne dobbiamo decidere come chiamarlo. Ufficialmente senza titolo, il quarto album dei Led Zeppelin è stato chiamato in vari modi: ZoSo, Four Symbols, Untitled, Sticks, Runes, The Fourth Album, The Hermit, Led Zeppelin IV, oppure, se volete, semplicemente IV.
Noi staremo sul generico, lo chiameremo Led Zeppelin IV o IV, senza definirlo in alcun altro modo perché non esiste alcuna definizione.
É un album così misterioso e senza riferimenti (nonostante un celeberrimo pezzo in tracklist e ZoSo che credevano fosse un logo) che ci vuole almeno il titolo per orientarci nella storia dei Led Zeppelin.
Che cos’è Led Zeppelin IV?
È il disco perfetto, uno dei punti più alti del Dirigibile e il più oscuro dei loro album.
Per molti è l’inizio della fine, anche se nel 1971 le cose andavano troppo bene perché qualcuno potesse immaginarlo.
Nel quarto album la band elimina ogni elemento di marketing, scontrandosi frontalmente con Atlantic Records, e non lascia punti di riferimento.
Senza titolo, nome del gruppo, logo della casa discografica. La sua forma (doppio album? quadruplo EP? classico LP?) la sanno solo loro e Peter Grant, angelo custode del gruppo.
Led Zeppelin IV entrerà nella storia per tante cose ma non per i titoli e i nomi.
É come se la Coca Cola distribuisse bottiglie di liquido scuro senza l’inconfondibile confezione rossa con scritte bianche. Come se la Apple rinunciasse alla mela, o se Madonna pubblicasse un album senza nome e foto in copertina…
Come diavolo pretendete di vendere un disco in questo modo?
Mettetevi comodi e guardate come.
L’Album Led Zeppelin IV: capolavoro senza nome
L’obiettivo dei Led Zeppelin nel 1971 è dimostrare di poter fare a meno di tutto per realizzare un album, zittendo i critici musicali che fino a quel momento li avevano snobbati, come minimo.
Il messaggio dei Led Zeppelin è: “i fans ci seguono solo per le canzoni”. In IV ne inseriscono otto:
Black Dog
una delle più celebri canzoni hard rock della storia, scritta quando un golden retreiver nero continuava a far visita alla band riunita a Headley Grange; senza sapere da dove venisse, il gruppo gli tributa il pezzo
Rock And Roll
dirompente tributo al rock, cavallo di battaglia di tutti i concerti seguenti
The Battle Of Evermore
cantata assieme a Sandy Denny, il primo e unico duetto di Robert Plant nella sua carriera con gli Zeppelin. Sandy Denny, cara amica del gruppo ed eccellente cantante, da qui a poco incontrerà un destino molto triste
Stairway To Heaven
nessun aggettivo disponibile per questa canzone, perché ogni termine sarebbe riduttivo. Forse la traccia rock più celebre da quando esistono le note musicali, il testo scritto in un giorno a Healdey Grange da Plant ma iniziata l’anno prima da lui e Page a Bron-Yr-Aur
Misty Mountain Hop
un altro brano che la band riproporrà sempre nei tour successivi di IV, anche quello “maledetto” di Phisical Graffiti del 1975; la canzone parla di un buffo incontro tra la band e la polizia, che li ferma dopo aver fumato marijuana
Four Sticks
l’unico brano di IV rimasto incolume dalla leggenda di IV, non è diventato un pezzo famoso come gli altri. La canzone è un bel tributo a John Bonham che suonava la batteria con due coppie di bacchette (four sticks)
Going To California
splendida acustica composta ancora una volta da Page-Plant, altra punta di diamante dei concerti che rendeva l’atmosfera del posto magica. Altro tributo del gruppo alla cantante Joni Mitchell
When The Levee Breaks
splendida chiusura dell’album e (almeno per il sottoscritto) il brano del disco che preferisco. La parte di batteria di Bonham è stata composta e registrata nell’ampio spazio sopra le scale del salone di Headley Grange, la cui acustica rendeva la batteria una bomba atomica
Ecco, dunque, come si presentano con il nuovo album: solo musica, nessuna etichetta e una strana copertina.
L’unica etichetta che non riusciranno mai a togliersi è la fama di cattivi ragazzi.
Poi ci saranno altre etichette, simili a ombre, che seguiranno la band da quest’anno fino a In Through The Out Door.
Dal 1968 il gruppo sembrava inarrestabile: con il primo capitolo e il successivo, dirompente Led Zeppelin II, i quattro mettono il turbo con IV e sorpassano i tre album precedenti per vendite toccando il tanto desiderato successo di critica.
A loro, dei critici, importa giusto fin là, ma senza Led Zeppelin IV tutto quello che avevano fatto sembrava non bastare.
Nei primi tre album i Led Zeppelin erano stati sottovalutati, criticati e massacrati dopo Led Zeppelin III. Con il terzo album acustico, folkloristico e rilassato, la band era stata definita “slogan promozionale del rock”.
Spinti da enormi stimoli, Page, Plant, Jones e Bonham si isolano a comporre il quarto capitolo nella casa rurale di Headley Grange, senza un tour e senza concedere nemmeno un’intervista.
La copertina di Led Zeppelin IV: un suicidio commerciale
Così la definisce la casa discografica Atlantic Records, essere onnisciente convinto che sarebbe stata la fine del gruppo tre anni dopo il mostruoso esordio di Led Zeppelin.
La copertina è una vecchia parete rovinata, e la fotografia di un vecchio contadino con lunghi fasci di legname sulla schiena.
L’uomo è fermo in un prato, si sorregge con un bastone e rivolge il suo sguardo serio a a noi che guardiamo la copertina.
Quest’immagine è un autentico dipinto a olio acquistato poco tempo prima da Robert Plant in negozio di antiquariato a Reading, in Inghilterra. Autore e periodo del dipinto sono sconosciuti.
Plant aveva intuito che era l’immagine giusta per una copertina, senza sapere quando e come, ma sapendo istintivamente il perché.
Back cover
La back cover è un dettaglio del moderno quartiere di Ladywood, a Birmingham, e il nuovissimo (all’epoca) grattacielo Salisbury Tower.
Aprendo il vinile scopriamo che back e front si fondono in un’unica immagine.
Il primo significato della copertina di Led Zeppelin IV, se questo disco si può comprendere del tutto, è proprio il contrasto tra front cover e back cover.
In un’intervista del 1981, Jimmy Page spiegherà che la cover rappresenta la semplicità e l’armonia del passato rovinati da un presente distruttivo.
Il nuovo che ciclicamente prende il posto del vecchio fa parte della vita, quindi la più sofisticata delle copertine degli Zeppelin parla di un ciclo della vita. Il concetto di ciclo è fondamentale qui, tienilo a mente perché tornerà più avanti.
Secondo le parole di Page, la parete è proprio la casa del vecchio contadino. La casa è stata distrutta per mostrare i retroscena della realtà con grandi case in cemento e quartieri residenziali. La città sta invadendo la natura, una realtà negli anni ’70.
L’inevitabile avanzare della tecnologia e del progresso costringe il vecchio a convivere con i ghetti urbani.
Mentre si chiedono se Headley Grange riuscirà ad avere la stessa influenza di Bron-Yr-Aur, i Led Zeppelin ripensano alla quiete e al verde di quel cottage.
Headley Grange farà lo stesso e farà molto di più.
George Pickingill: un contadino sconosciuto?
Il vecchio potrebbe non essere una persona sconosciuta.
Molte persone che hanno studiato l’album, critici ed esperti di occultismo, pensano sia George Pickingill, un contadino inglese vissuto tra l’800 e il 900.
Sembra certo che Pickingill praticasse arti magiche e frequentasse l’idolo di Jimmy Page, l’esoterista Aleister Crowley, praticando con lui l’occultismo.
Ecco la costante di questa copertina. L’esoterismo, l’occultismo, i simboli sparsi un po’ ovunque.
Il primo simbolo è proprio il contadino, omaggio a George Pickingill da parte di Led Zeppelin sempre molto sensibili al tema della natura. Forse è una sua fotografia, sicuramente è tantissimo mistero.
E ora andiamo a scovare gli altri simboli di questo splendido album.
Dieci di Bastoni – Ten Of Wands
Il fascio di legname sulla schiena del contadino è collegato a una carta dei tarocchi, il dieci di bastoni (Ten Of Wands).
Anche il dieci di bastoni rappresenta la fine di un ciclo; di preciso significa il raggiungimento di un obiettivo dopo molto lavoro e grandi sforzi.
Dagli studi su questo segno sembra chiaro che raggiungere l’obiettivo comporta una grande responsabilità, un sacrificio forse troppo grande da sostenere.
Ogni carta dei tarocchi ha un insegnamento. Il dieci di bastoni è un avvertimento a guardare le mete raggiunte nella vita, pesando anche i nuovi doveri che questo comporta. Proprio come un ciclo: fisso un obiettivo – lo raggiungo – ho altre responsabilità per avercela fatta – fisso un nuovo obiettivo – e avanti come se non ci fosse un domani.
Il secondo significato di questa cover è proprio questo: gli uomini, negli anni, hanno raggiunto la vicinanza tra uomo e natura (front cover), il progresso è invece la nuova responsabilità per tutti noi (back cover).
Un avvertimento che troviamo anche nell’eremita, il terzo simbolo.
L’Eremita dei Led Zeppelin – The Hermit
L’eremita è uno dei simboli più famosi dei Led Zeppelin e compare per la prima volta in questa copertina.
Il vecchio, di bianco vestito e incappucciato, è in cima a un precipizio e ha in mano una lanterna, la luce della verità.
L’immagine interna della copertina è un disegno di Barrington Colpy intitolato View in Half of Varying Light.
L’eremita è un’altra carta dei tarocchi e indica ammonimento e riflessione prima di intraprendere una strada nuova e sconosciuta. I genitori direbbero “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova.”
The Hermit ha due significati collegati:
- Il primo è la necessità di allontanarsi dal caos delle città e delle persone per trovare la pace interiore. Proprio quello che aveva fatto la band con Led Zeppelin III, composto soprattutto a Bron-Yr-Aur
- Il secondo significato è non restare isolati ma condividere la conoscenza con altre persone
In alcune versioni di IV vedrai il discepolo dell’Eremita, un ragazzo con i capelli lunghi ai piedi della collina che sta per raggiungere il suo maestro.
Page, nella stessa intervista del 1981, dichiara che la luce della verità serve per indicare al ragazzo la via giusta.
La metafora della copertina chiude il suo ciclo con un messaggio alle nuove generazioni. Attenti a cosa abbiamo ottenuto nel corso degli anni, entrando nel mondo del progresso industriale e tecnologico senza rovinare quanto di buono è stato fatto (il raccolto).
Pensando a questo concetto oggi, anni duemila inoltrati, verrebbe da chiedersi che cosa abbiamo sbagliato.
Nella lanterna c’è una stella a sei punte, la Stella di Salomone. La stella non è presente in tutte le copertine. È il simbolo esoterico dell’unione tra cielo e terra, tra mondo spirituale e materiale.
Il volto nascosto
C’è una cosa che appare in tutte le versioni, forse frutto di suggestione e speculazione su questa copertina, ma ci vuole uno specchio.
Posizionando la copertina interna accanto a uno specchio, in senso verticale, si forma un’immagine simile a un volto.
Molti pensano sia la faccia di un drago, un demone oppure un cane. Un black dog, magari?
Le Rune: i Quattro Simboli dei Led Zeppelin
Diciamolo onestamente. Ad Atlantic non importa un fico secco di tutti questi significati profondi e complesse simbologie.
Vogliono solo vendere. La casa discografica accetta con difficoltà una copertina così spoglia e apparentemente anonima. I Led Zeppelin sono una gallina dalle uova d’oro che deve avere massima visibilità.
Non intuendo un successo così incredibile ma accettando il simbolismo dei Led Zeppelin, Atlantic obbliga i quattro a scegliere un simbolo ciascuno da inserire nella cover.
Quattro simboli di cui nessuno ha chiarito il vero significato. Forse è il loro modo di essere o di concepire la musica, o forse è qualcosa di più profondo.
I quattro Zeppelin li hanno spiegati, interpretati, senza mai essere creduti del tutto.
Page e soci hanno sempre evitato le domande, e quando erano inevitabili sono stati bravi a schivare le risposte, facendo pensare a più interpretazioni e che ci fosse qualcosa di più sotto.
Cose che non si potevano dire perché avrebbero ristretto il cerchio intorno a loro, dimezzando il pubblico, facendo restare gli amanti delle arti occulte e allontanando chi poteva esserne spaventato.
O forse, mantenere il segreto era il loro modo per dire “non ci conoscerete mai del tutto”?
Non è dato a sapersi.
I Led Zeppelin e Aleister Crowley
I Led Zeppelin scelgono i simboli e alimentano il mistero; da questi segni iniziano le prime voci su un legame tra la band e Aleister Crowley.
Crowley vuol dire occultismo, esoterismo e magia nera.
Jimmy Page colleziona oggetti appartenuti a Crowley, legge e studia i suoi libri; un paio d’anni prima aveva acquistato la sua vecchia casa, Boleskine House, e l’aveva trasformata in una specie di tempio. Cercherà di prendersi anche l’Abbazia di Thelema, altra casa di Crowley in Sicilia, senza successo.
Le abitazioni di Aleister Crowley sono al centro del successivo Houses Of The Holy.
Nella nuova casa di Page, Crowley è praticamente ancora presente.
Il rapporto tra l’occulto e i Led Zeppelin sembra racchiuso in questi quattro simboli, sulla parte interna della copertina, vicino alla tracklist.
Tra non molto tempo qualcuno inizierà a collegare tutti i fatti che succederanno, pensando a una maledizione nei loro confronti.
Il simbolo di Jimmy Page
“ZoSo”
Su questo simbolo è stato detto di tutto.
É indubbio che Page avesse gusti e passioni molto particolari.
La trasformazione di Boleskine House in qualcosa simile a un tempio satanista è un esempio di stranezza e stravaganza, mettiamola così, ma non sembra avere nulla a che vedere con il suo simbolo.
Va subito detto che ZoSo, contrariamente a quanto è stato detto e interpretato, non è ZoSo, perché non è una scritta. Il nostro cervello vede subito una parola e ci dice di leggerla, per comodità, ma per Jimmy Page non è una parola.
Le persone naturalmente la vedono come una parola, altri dicono addirittura sia il titolo del disco.
Sbagliato. Niente di più sbagliato da quello che Page vuole comunicare.
Jimmy Page disegna ZoSo di proprio pugno, come dirà in diverse interviste.
Solo lui sa il vero significato. Ci sono solo interpretazioni.
Il Gatto
Alcuni critici pensano sia l’immagine stilizzata di un gatto, con occhi, naso, baffi e bocca.
Il gatto è considerato una divinità dagli egizi, era temutissimo nel Medioevo per poi elevarsi nuovamente a ruolo di divinità al giorno d’oggi.
Si pensava fosse animale del demonio, delle streghe e portatore di eventi spiacevoli. Erano convinti facesse da collegamento tra gli uomini e l’energia oscura dell’universo.
Jimmy Page avrebbe disegnato un gatto proprio come simbolo del legame tra mondo umano e spirituale, come altri simboli della copertina.
Un sigillo antichissimo
Una buona parte dei studiosi non crede che Page abbia disegnato questo simbolo, o quanto meno non che l’abbia inventato lui.
L’origine della runa “ZoSo” risalirebbe a metà ‘500, contenuta nell’alfabeto magico e nella griglia di Cardano, metodo di scrittura di messaggi segreti inventato dall’alchimista e matematico Girolamo Cardano.
E ci sarebbe qualcosa in più.
Chi supporta questa tesi dice che ci vuole proprio questo preciso simbolo per stringere un patto con il diavolo attraverso un messaggio in codice.
Speculazioni?
Jimmy Page non risponderà mai alle domande sul significato del suo simbolo, avvolto nella nebbia fitta come altre cose di questa copertina.
Forse le risposte avrebbero messo fine alle voci su una loro maledizione, o forse no.
Il simbolo di John Bonham:
Tre cerchi intrecciati
Tre cerchi uniti in più punti.
É un altro simbolo dell’unione tra uomo, donna e bambino. La prima interpretazione è che il batterista dei Led Zeppelin lo scelga come simbolo della famiglia, che lui ama profondamente.
Nel 1966 John era diventato padre di Jason. Lo sbalzo da sconosciuto e tranquillo ragazzo di periferia a superstar mondiale in due anni provoca in John uno shock che lo trasforma in un ragazzo aggressivo, con il gusto per gli eccessi e la distruzione.
Il suo stile dirompente alla batteria usciva anche nella vita normale.
Chi lo frequenta è a conoscenza dei cambiamenti d’umore di Bonzo, in particolare quando beve, dell’abitudine a sfasciare intere stanze d’albergo per non parlare delle risse.
Il suo simbolo è più concreto, sembra che a Bonham piaccia perché i tre cerchi somigliano a una batteria vista dall’alto; qualcuno pensa a un omaggio alla birra Ballantine, prendendo spunto dal logo.
Se questo simbolo non avesse niente a che fare con l’occulto, potrebbero essere tutte interpretazioni valide. Infatti non c’entra niente con il mondo dei significati nascosti, vero?
No, non proprio.
Questo simbolo è presente anche nel libro di Crowley il Tarocco dello Ierofante e nel Libro dei Segni di Rudolf Koch, un altro testo di rune. In tutti e due i libri è collegato alla Trinità.
Jimmy Page, nelle varie interviste rilasciate durante gli anni, lo collega a una runa.
Un altra parte di un puzzle a cui mancherà sempre l’ultimo pezzo.
Il simbolo di John Paul Jones:
La triquetra
Jones era un polistrumentista. Soprattutto bassista e tastierista, sicuramente il più versatile ed equilibrato del gruppo.
Lui sceglie una triquetra, simbolo composto da un cerchio e tre punte unite (le cosiddette mandorle mistiche). Come Bonham, anche John Paul Jones lo trova tra i 493 simboli contenuti nel Libro dei Segni di Rudolf Koch.
La figura è una runa di origini celtiche e vichinghe, composta solo da cerchi. Come dirà Page rappresenta tranquillità, saggezza, competenza e sicurezza, infatti è molto difficile da disegnare.
Anche la triquetra è un segno della Trinità e della fertilità femminile.
Il simbolo rappresenta bene la personalità di John, il più tranquillo dei Led Zeppelin.
Il simbolo di Robert Plant:
La piuma dentro un cerchio
E arriviamo a Robert Plant e la sua piuma all’interno di un cerchio.
Robert era il membro dei Led Zeppelin che aveva contribuito in modo decisivo al successo perché, con Jimmy Page, è autore di gran parte delle canzoni.
Il primo significato della piuma in questa posizione è la scrittura, le parole che escono dalla sua voce e dalla sua penna, visto che lui è soprattutto autore dei testi.
Approfondendo il significato di questo simbolo si crede sia la piuma della dea Maat, divinità egizia simbolo di giustizia, armonia e verità.
Jimmy Page dirà che il simbolo, disegnato da Plant, esprime il coraggio ed è base di tutte le filosofie.
Ma anche in questo caso non manca il mistero e i riscontri più inquietanti.
Tra gli esperti è noto che la piuma inserita in un cerchio sia uno dei rituali di magia nera più usati, una specie di “cerchio del sortilegio” con cui uno stregone poteva vendere la propria anima al diavolo.
…cinque simboli
C’è un quinto simbolo nella copertina di Led Zeppelin IV, più nascosto (un simbolo occulto e in più nascosto…e allora ditelo) e meno famoso.
È il simbolo di Sandy Denny, cantautrice folk-rock inglese e grande amica della band.
Sandy è nella storia perché prima e unica donna a duettare con Robert Plant in un brano dei Led Zeppelin, The Battle of Evermore, proprio in questo disco.
Il gruppo le rende omaggio e invece del banale asterisco utilizza questi tre triangoli capovolti e uniti in un vertice.
Neanche a dirlo che è una runa proveniente dal Libro dei Segni di Koch e richiama alla donna, alla fecondità femminile.
Come per gli altri simboli, anche in questo caso nessuno conosce il significato perché Koch non lo spiega e non lo fanno nemmeno i Led Zeppelin
Ovviamente.
Un maledetto anno straordinario
Per capire quanto poteva essere famosa la band inglese in questo periodo, questo articolo sulla vita dei Led Zeppelin fa sicuramente al caso tuo.
Ma torniamo a noi.
Con IV cambia il vento.
Non solo in bene, per la pazzesca popolarità, le vendite, i concerti e la sintonia come gruppo, ma anche in male.
Qualcosa che porterà alla fine del gruppo in meno di un decennio. Si pensa che questo qualcosa parta proprio da qui.
Molte persone che frequentano i Led Zeppelin pensano a una maledizione che li colpisce per essersi interessati all’occultismo e ai simboli magici. Page e Boleskine House, l’influenza della casa, le pratiche occulte del chitarrista dei Led Zeppelin a tutto il gruppo partendo da IV.
Chiariamo subito i dubbi.
Non ci sono e mai ci saranno prove concrete di una maledizione che ha colpito i Led Zeppelin.
Neanche dopo tutto quello che è stato dato per certo nel corso di oltre 45 anni partendo da ipotesi, suggestioni, credenze, cose dette e non dette dalla band.
Qualcosa inizia a cambiare, e possiamo chiamarla in vari modi.
Destino? Sfortuna? Colpa del loro stile di vita? Legge di compensazione?
Non lo sapremo mai. Comunque, la storia dei Led Zeppelin parla di tragici incidenti che iniziano a susseguirsi dalla seconda metà degli anni 70 a persone vicine a loro, forse troppi incidenti per una semplice casualità.
C’è chi non lo ha mai creduto, chi si è ricreduto e chi è sempre stato convinto.
Andiamo in ordine cronologico, partendo da uno tra i più convinti di questa maledizione, a detta di chi lo conosceva personalmente: Robert Plant.
I Led Zeppelin: bastava essere bravi, idoli e famosi?
5 agosto 1975: l’incidente a Robert Plant
Robert Plant e la moglie Maureen, con i figli Carmen e Karac e la figlia di Jimmy Page, Scarlet, subiscono un gravissimo incidente in macchina durante una vacanza nell’isola di Rodi.
Carmen e Karac se la cavano con qualche graffio mentre Scarlet è l’unica a uscire completamente illesa.
I danni gravi sono di Plant e soprattutto di Maureen, in fin di vita e portata d’urgenza in un ospedale in Inghilterra dove sarà salvata da una trasfusione.
Robert Plant ne esce malconcio fisicamente e traumatizzato nel morale; resta ingessato e su una sedia a rotelle per sei mesi.
Gli Zeppelin devono fermarsi, stravolgendo i piani per l’anno successivo. Il tour mondiale di fine agosto 1975 è annullato e la registrazione del nuovo disco, Presence, finisce in cantiere a tempo indeterminato.
In questo periodo di pausa forzata pubblicano un famoso e discusso album live: The Song Remains The Same.
Quando tutto è pronto per il tour mondiale cancellato nel 1975, una forte laringite colpisce Plant. Il tour slitta da febbraio ad aprile del 1977.
Periodo nero per Robert.
Plant dirà che l’incidente d’auto a Rodi fu per lui una sorta di punto di non ritorno. Non riuscirà più ad avere quella spensieratezza e il morale da “vado a conquistare il mondo e torno” che aveva di solito.
Purtroppo per lui non è ancora finita, ma andiamo con ordine.
14 maggio 1976: scompare uno Yardbird
Keith Relf, cantante e armonica negli Yardbirds oltre che grande amico degli Zeppelin, muore fulminato mentre suona la chitarra nel seminterrato di casa.
26 luglio 1977: muore Karac Plant
Sul tanto complicato tour americano dei Led Zeppelin, di tappa a New Orleans, si abbatte l’improvvisa morte di Karac, secondogenito di Plant, per un’infezione alle vie respiratorie.
Quel tour, già cancellato e posticipato, stava avendo grossi problemi di sicurezza. Tre date dove molte persone furono arrestate per rissa, tra cui John Bonham.
Alla notizia della morte del piccolo Karac il tour è immediatamente e definitivamente cancellato.
Plant cade in un lungo periodo di depressione, la band decide di prendere un periodo di pausa e ognuno si ritira con la propria famiglia.
I Led Zeppelin si ritroveranno solo alla fine del 1978, ma per loro il tempo è ormai agli sgoccioli.
3 settembre 1977: il team perde un pezzo
Keith Harwood, tecnico del suono e caro amico del gruppo che aveva collaborato per Houses Of The Holy, Physical Graffiti e Presence, muore in un incidente stradale mentre guida sotto gli effetti della droga.
21 aprile 1978: muore Sandy Danny
Anche Sandy Denny considera l’alcol un suo intimo amico.
L’amica dei Led Zeppelin cade dalle scale in un momento di ubriachezza una mattina di marzo del 1978, a casa dei genitori.
Dopo un mese di violenti mal di testa per la caduta, malori che non avevano preoccupato fino a quel momento, il 17 aprile Sandy perde conoscenza e viene ricoverata d’urgenza per emorragia cerebrale.
Muore il 21 aprile a 31 anni.
1979: Jimmy Page perde un amico
Phil Hale, pittore e amico di Jimmy Page, perde la vita in una delle ville del chitarrista per overdose di morfina, alcol e cocaina.
Hale era andato a dormire e non si risvegliò. Tempo dopo i Led Zeppelin rivivranno la stessa scena con qualcuno di ancora più importante. Page in seguito dirà di averlo visto “normale” quella sera, nel senso né più né meno sballato di altre volte.
25 settembre 1980: il dirigibile perde un pezzo
Infine, last but not least, il colpo di grazia.
Il 25 settembre 1980 John Bonham porterà a termine la sua ultima giornata di batteria e alcol. Beve prima delle prove, durante le sessioni e a una festa da Jimmy Page. Va a dormire ubriaco a casa di Page. La mattina dopo i compagni proveranno a svegliarlo inutilmente.
La stampa scriverà molte volte le parole “40 dosi di vodka” ma la notizia non sarà mai confermata.
Il dirigibile si componeva di quattro parti, saldamente collegate tra loro, imprescindibili, non sostituibili.
John Bonham non c’è più e con lui scompaiono nel nulla anche i Led Zeppelin, come una bolla di sapone.
Un mese più tardi Jimmy Page venderà Boleskine House, su suggerimento di Plant e Jones. Page dirà di aver sentito il bisogno di andarsene, come a scrollarsi di dosso qualcosa di spiacevole.
La casa resterà abbandonata per dieci anni.
I brutti episodi che hanno colpito il gruppo sono documentati, così come la passione di Page per l’occulto, al punto di coinvolgere i suoi compagni.
Resta da unire gli altri pezzi del puzzle. Le copertine degli Zeppelin successive a IV sembrano avere altri indizi e simboli.
A cominciare da Houses Of The Holy.
Fare due più due e parlare di una maledizione è semplice.
Forse così semplice che è meglio togliercelo dalla testa.
Complimenti, mi piace molto il tuo sito. Ho letto solo un paio di articoli. Ero alla ricerca dei testi dei Led Zeppelin, il gruppo che da sempre accompagna la mia vita e giornate belle o brutte. Comunque ascolto tutto ciò che è musica. Ciao a presto