Essere un collezionista di vinili vuol dire avere cura dei propri dischi. Una pratica che, nel tempo, permetterà ai tuoi vinili di accompagnarti nel corso della vita. E non per scherzo. Dal porta vinili agli scaffali, dai mobili alle borse e le valigie: puoi fare di tutto per conservare al meglio i tuoi dischi in vinile. O puoi non fare niente per rovinarli.
Hai iniziato la tua collezione di dischi in vinile, hai preso un bel giradischi.
Li ascolti e si sentono alla grande, splendido, splendido.
Ci hai messo tempo, impegno, dedizione e pazienza, tanta pazienza per trovare i tuoi dischi rari o famosi, i tuoi preferiti.
Ora però è arrivato il momento di conservare i tuoi vinili. La fase proteggi ciò che ami.
Conservare e proteggere correttamente i dischi in vinile, soprattutto quelli usati, è una cosa vitale perché la tua collezione superi la prova del tempo.
E ci riesce, sicuro che ci riesce, perché hai già il miglior supporto possibile perché questo accada: il vinile, appunto.
Però, c’è un però.
Contrariamente a quanto si crede, un disco in vinile può resistere a cinquant’anni di ascolti ma questo non vuol dire che sia indistruttibile.
Anzi, è proprio il contrario: il vinile è fatto di un materiale sensibile e raffinato e sa dare molte soddisfazioni ma come tutte le cose delicate è anche uno che si offende facilmente se trattato male.
Devi coccolarlo.
È come un bambino prodigio: grandissimo potenziale ma devi prenderti cura di lui.
Potrai ascoltare lo stesso identico vinile da adolescente e quando sarai in pensione se saprai conservarlo nel modo corretto.
Sapendo come è fatto sai che più di qualcosa è stato messo in pratica per la sua protezione durante il processo che lo fa nascere, tra bagni galvanici e placcature.
Non basta, comunque.
Alla minuziosa attenzione per proteggere il vinile durante il processo di creazione occorre sommare l’attenzione per conservarlo nel tempo.
Per qualche buonissima ragione.
Perché conservare correttamente i vinili?
Conservare i vinili perché:
- Non prendano sporco
- Non prendano polvere
- Non si rompano
- Non si rovinino
Abbastanza logico, come sono logiche le conseguenze: i dischi si sentiranno male o diventeranno inascoltabili.
Saranno sempre vinili da collezione, resteranno all’interno di un porta vinili o un raccoglitore ma non avrai il piacere di ascoltarli o lo farai a un livello di qualità scadente.
La particolare chimica del materiale del vinile (e la tecnica pazzesca che lo fa nascere) lo rende particolarmente esposto ai cambiamenti dell’ambiente.
Oggi meno di una volta, perché nel tempo la tecnica si è sempre più raffinata e perfezionata, ma è un supporto che merita molte più attenzioni di un cd.
Il tuo obbiettivo è uno.
In un mondo invaso da miliardi di particelle e molecole che potrebbero rovinarli, dovrai minimizzare gli effetti dell’ambiente esterno sui tuoi dischi.
Sapendo che è impossibile che il disco in vinile non prenda mai polvere: dopo tutto vorrai ascoltarlo, no?
Ok, è per questo che va protetto nel migliore dei modi: semplice e immediato. Così fai in modo di godere dei vinili per moltissimi anni.
Disposizione dei dischi in vinile
Conserva i vinili in verticale, evita di metterli uno sopra l’altro.
Nel tempo, negli anni, una pila di vinili si trasformerà in una mischia di rugby. Quelli in mezzo saranno schiacciati e quelli sotto subiranno il peso di altri quattro-cinque (forse sei??) compagni e sarà scomodo.
L’ultimissimo passerà di sicuro dei brutti momenti.
L’ideale è tenere il disco sempre bello dritto, orgoglioso di essere al mondo, in piedi, meglio ancora se in un porta vinili.
Per conservare correttamente i vinili è fondamentale anche l’ambiente:
- Asciutto (è la cosa forse più importante)
- Temperato
- Senza luce diretta a contatto con il disco
Quindi luce scarsa, zero umidità e un clima temperato: è così che vuole vivere il disco in vinile.
Porta Vinili
Di porta dischi in vinile ce ne sono di tutti i tipi, dimensioni, prezzi e fantasie.
Senza bisogno di metterli in un raccoglitore anonimo, se vuoi avere qualcosa di bello anche per ammirarli un contenitore per vinili coniuga l’estetica alla funzionalità.
Ce ne sono di normali, vintage, fatti come uno scaffale oppure da parete.
Può anche essere un baule o un box porta vinili.
Negli anni 60, il vinile ragazzino doveva essere letteralmente trasportato dalla fabbrica che produceva le stampe definitive da consegnare ai diversi negozi.
Erano portati in giro in bauli che erano chiusi.
Quei bauli, oggi, possono diventare contenitori per vinili.
Puoi mettere i dischi anche in borse per vinili più o meno rigide, come avere uno zainetto o una valigia dove custodirli.
Tra l’altro ci sono anche vere e proprie valigie per vinili in commercio.
Borse e valigie sono di varie misure, quelle standard ti permettono di farci stare anche 30-35 LP.
Non male, no?
Ci sono altri modi per disporli in casa.
Mobili per Vinili
Se uno vuole unire l’utile al dilettevole può far diventare l’espositore per vinili un vero mobile e arredarci il salotto, la camera, la taverna o qualsiasi stanza di casa.
Gli scaffali per vinili più adatti sono fatti a quadrati, a mensole o veri cubi.
Puoi risparmiare soldini acquistando quadri e poster, prendere un po’ di belle cornici per vinili e far diventare le copertine delle vere opere d’arte.
Lo sono già, ma diventeranno ancora più belle e saranno automaticamente al sicuro.
Se vuoi avere qualche idea divertente, bizzarra ma originale per sistemare i tuoi vinili in casa, leggiti questo bell’articolo di rockit.
E scatena la creatività.
Buste per Vinili
Le buste rispondono a uno specifico bisogno: dove posso mettere il disco senza che si rovini? Lasciarlo nella copertina, siamo sicuri?
Acquistare il vinile, toglierlo dalla inner sleeve (copertina interna) e metterlo in una busta più delicata e funzionale: può essere un’ottima pratica.
Questo perché la inner nel corso del tempo, dato il peso del disco, potrebbe rompersi in due, deformarsi, rovinarsi.
É il cosiddetto effetto “split”.
Ci sono tanti tipi di buste per dischi in vinile: trasparenti, antistatiche, rigide in PVC, in polipropilene e dovrebbero avere tutte una cosa in comune.
Essere giuste, funzionali allo scopo.
Le buste ideali hanno queste caratteristiche:
- si adattano naturalmente a un 33 giri o 45 giri, quindi leggermente più grandi del vinile, senza bisogno di spingere e adattare il disco all’interno della busta, per trovargli lo spazio, dovrebbe infilarsi come un in paio di pantofole
- sono antigraffio
- non hanno zigrinatura ma sono lisce
- sono fatte di materiale che non diventa ondulato e non si piega nel corso del tempo (qualità)
- non assorbono l’inchiostro
Non è sempre così però: come sempre, nel mondo dei vinili, non c’è mai una certezza.
Esistono buste giuste e buste sbagliate.
Incappare in una busta sbagliata è un attimo e dunque conservare i vinili nelle buste giuste è fondamentale.
Spesso potresti trovare buste già sporche, impolverate e spesso rotte di default, e questo può essere un problema perché se sono sfondate non serviranno a proteggere.
Se i difetti sono lievi si può sempre ripararli con una colla, ma è meglio che non sia la regola e che le buste siano integre e le migliori possibili.
Come dovrebbe essere una busta per conservare un vinile?
Intanto non dovrebbe essere troppo rigida. Rigida ok, ma non troppo.
Buste troppo rigide possono graffiare o “opacizzare” il disco in vinile al punto di renderlo inascoltabile.
Un Mint potrebbe diventare un E o un F. É successo, eccome.
Il materiale del vinile è vivo e tende a ricordarsi dei dispetti che gli facciamo, e il risultato è che ci girerà le spalle non suonando più bene una volta sul giradischi.
Ci sono ottime buste di plastica trasparenti abbastanza rigide che svolgono egregiamente il loro compito.
Ci sono le buste in carta di riso, molto leggere e utili per proteggere al meglio il disco in vinile.
Piccolo tip: potresti anche lasciare il disco dentro la busta e la copertina originale da sola, come una sorta di reliquia.
Forse avrai bisogno di più spazio se vuoi esporre copertine e dischi, però almeno sai che entrambi si conserveranno benissimo.
Chiaramente, questo è solo un consiglio.
Altra cosa importante: le buste non dovrebbero essere in buste.
Hai capito bene. Dovrebbero essere vendute in confezioni rigide di cartone e non in buste pieghevoli: vietato piegarle.
Anche l’occhio vuole la sua parte, e una busta piegata con dentro il tuo disco non sarà bella da vedere e non sarà funzionale.
Buste di Carta per Vinili
Buste di carta di qualità, con grammatura superiore e prodotta possibilmente senza uso di acidi.
La qualità della busta dovrebbe essere di qualità superiore a quelle all’interno del vinile che, solitamente, non sono le più pregiate.
Basta guardarle anche a occhio nudo per notare la differenza.
Buste in Polietilene
Buste che assicurano un livello protettivo superiore di quelle in carta ma che possono arricciarsi ai bordi.
Anche l’occhio la sua parte e non sarà bellissima da vedere.
Più resistenti della carta, ci puoi tenere vinili doppi e a volte anche tripli.
Buste Ibride
Ci sono buste fatte in carta di riso all’esterno e in polietilene antistatico nella parte interna.
La superficie antistatica dentro la busta impedirà all’elettricità statica di depositarsi sul vinile.
Cos’è l’elettricità statica e perché è un problema?
É l’accumularsi di elettricità sulla superficie del vinile per il semplice contatto con la puntina o anche per l’inserimento nella cover.
Il vinile accumulerà elettricità ed è per questo che dovrà essere protetto possibilmente con materiali antistatici, che annullino l’elettricità statica tra i solchi e sulla superficie.
L’elettricità statica è un danno per due motivi
- attira la polvere e lo sporco
- influisce sulla qualità del suono, con crepitii e fruscii dovuti alle piccole scariche elettriche
In commercio trovi anche pistole anti elettricità statica, come sempre di diversi livelli e prezzo.
Pulizia del Disco in Vinile
L’importanza di pulire ciclicamente i dischi in vinile, un aspetto forse più importante di come disponi i vinili.
Perché è vero, possiamo anche tenere i vinili in piedi, non impilati e nel migliore scaffale del mondo: se non li puliamo sarà fatica sprecata.
Ci sono diversi metodi per pulire un disco: questa è una guida completa sui metodi e principi per pulire correttamente un vinile.
Non parliamo solo di come lavare il vinile o come pulire un vinile sporco, ma di pulirlo con cadenze costanti.
Pulirlo sempre o troppo spesso non va bene; una volta ogni sei mesi è troppo poco.
Qui la valutazione è anche soggettiva, perché dipende da che vinili hai in casa.
Se sono tutte pietre miliari e dischi in vinile rari, oppure dischi a cui sei particolarmente affezionato, forse ha più che senso pulirli spesso.
Se invece la tua collezione è composta da qualche disco poco costoso e con una bassa valutazione, aggiunti solo per fare numero, a questi dischi puoi dedicare meno attenzione e concentrarti sulle vere gemme tra le tue file.
Un vero lavaggio può avvenire nel primissimi giorni dopo l’acquisto e prima dell’esordio del vinile sul tuo giradischi (e qualche altra volta, ma non di frequente).
La pulizia dei dischi in vinile è invece qualcosa che farai più volte nella tua carriera di collezionista di vinili.
Il kit di pulizia dei vinili deve avere i giusti strumenti, come un medico non può operare senza gli attrezzi del mestiere.
Panni antistatici per dischi in vinile
Lo strumento più semplice ed economico per pulire un vinile, solitamente è fatto con un cotone molto morbido e antistatico.
Quando usare il panno antistatico?
Quando la polvere tra i solchi è poca.
Diciamoci la verità: è normalissimo che ci sia polvere quando ascolti un vinile, quindi è buona norma una leggera passata di panno prima e dopo ogni ascolto.
Detergenti per dischi in vinile
Scegline uno il più possibile ecologico, senza alcol (soprattutto quando i vinili iniziano a essere datati): deve essere funzionale, quindi togliere polvere, sporco ed eventuali impronte ma non deve neanche lasciare l’alone.
A meno che tu non sappia cosa stai facendo, rivolgiti a un negozio di vinili e chiedi semplicemente al negoziante (che si presume abbia esperienza) piuttosto che acquistare prodotti online e usarli sui tuoi dischi.
Sui detergenti per vinili ci sono tantissime cose da dire, ci ritorneremo nel dettaglio molto presto con un articolo a parte per capire i migliori detergenti che trovi in giro.
Spazzola per Vinile
Ce ne sono in velluto o in fibra di carbonio, anche in questo caso con prodotti di fascia diversa per una qualità diversa.
Le migliori e più efficaci sono forse quelle in velluto perché tra le più leggere.
A volte hanno anche un altro particolare spazzolino per pulire la puntina del giradischi.
Rimuovono la polvere, e anche se non è possibile pretendere di eliminare tutta la polvere (nessuno può farlo) è uno strumento indispensabile per la pulizia del vinile.
Pulire il disco in vinile: quando?
Dipende.
Come i cicli lunari cambiano di mese in mese, anche per la pulizia del disco non c’è un tempo standard.
Presto o tardi sai che questa fase arriverà.
Una buona norma è comunque dar loro una pulita una volta alla settimana, soprattutto i vinili che ascolti spesso.
Meglio ancora se tutti.
Il mondo del disco in vinile e la dedizione e costanza sono sempre andati d’accordo.
Come dicevamo prima, il disco che hai appena ascoltato andrebbe sempre passato con un panno antistatico. Già questa semplice azione farà una parte importante del lavoro di pulizia.
Inizi ad avere 200-300 dischi in vinile, pulirli tutti sempre non è semplice.
Prendi l’abitudine di pulirli con regolarità, comunque: questo è il metodo principe per conservare i dischi in vinile e farli durare per molti, molti anni.
I Vinili si Conservano Mentre si Ascoltano
I componenti del giradischi hanno sotto custodia il tuo vinile e giocano un ruolo fondamentale sulla sua conservazione, soprattutto il piatto che è a diretto contatto con il disco.
Se il piatto del giradischi oscilla e vibra al punto che a occhio nudo noti la vibrazione, non è una buona notizia per il disco.
La vibrazione potrebbe trasmettersi dal piatto al braccio del giradischi e fare oscillare anche il disco.
Un’oscillazione forte, andando avanti con i mesi e con gli ascolti, potrebbe rovinare il disco.
Assicurarsi di avere il piatto in bolla, perfettamente tarato nel giradischi e con zero oscillazioni evita che il tuo vinile passi dei brutti minuti.
Piatto e braccio del giradischi dovranno essere di qualità e regolati bene, che siano nuovi o di sostituzione non importa. L’importante è la qualità.
Qualche lievissima oscillazione può essere normale, a seconda del tipo di piatto, ma diciamo che a occhio nudo non dovresti notare nulla per stare tranquillo.
Tieni sempre una lente di ingrandimento e una bolla per la taratura del giradischi accanto a te, così puoi vedere anche la più piccolissima oscillazione.
Poi, rimetterai il disco dentro la sua copertina e, probabilmente, dentro una busta per vinili (te lo consiglio).
Questa era solo una carrellata di accorgimenti da tenere in considerazione per conservare i dischi.
Nei prossimi articoli andremo nel dettaglio dei vari modi per proteggere il nostro amato disco in vinile e, di conseguenza, la collezione di vinili.
É una passione ma sembra quasi un lavoro da quanto c’è da stare attenti, vero?
Vero, come è vero che conservando bene i dischi in vinile ci aspetteranno grandi, grandi soddisfazioni.
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