Testo, Traduzione e Significato di
Welcome To The Machine
Wish You Were Here
1975
Pink Floyd
Composta da: Roger Waters
Welcome to the machine
Welcome my son
Welcome to the machine
Where have you been?
It’s alright we know where you’ve been
You’ve been in the pipeline, filling in time
Provided with toys and “scouting for boys”
You brought a guitar to punish your ma
You didn’t like school
And you know you’re nobody’s fool
So welcome to the machine
Welcome my son
Welcome to the machine
What did you dream?
It’s alright we told you what to dream
You dreamed of a big star
He played a mean guitar
He always ate in the Steak Bar
He loved to drive in his Jaguar
So welcome to the machine
Benvenuto alla macchina
Benvenuto figliolo
Benvenuto alla macchina
Dove sei stato?
Va tutto bene sappiamo dove sei stato
Sei stato nella conduttura, riempiendola in tempo
Fornito di giocattoli ed “esplorazioni per ragazzi”
Hai portato una chitarra per punire tua mamma
Non ti piaceva la scuola
E tu sai che non sei un pazzo
Quindi benvenuto alla macchina
Benvenuto figliolo
Benvenuto alla macchina
Cos’hai sognato?
Va tutto bene ti abbiamo detto cosa sognare
Hai sognato una grande stella
Lui suonava la chitarra molto bene
Mangiava sempre nella bisteccheria
Amava guidare la sua Jaguar
Quindi benvenuto alla macchina
Significato di Welcome To The Machine
Hai mai guardato il video ufficiale di Welcome To The Machine?
In quella sfera rossa, all’inizio, quando il motore si avvia sommessamente, e si sente quel ronzio perforante, e poi un rumore come di ventole a moltiplicare il senso di pericolo di questo brano, beh, quello sbattere di ferro, ingranaggi e pulsazioni è solo l’industria musicale che si mette in moto e quella sfera è un utero. E nell’utero c’è un feto. E l’artista è solo il feto dell’industria discografica.
É la macchina industriale discografica che tutto ingloba, tutto controlla, tutto fa crescere e tutto, alla fine, espelle. In un album dove l’elettronica domina, Welcome To The Machine è un piccola gemma.
La canzone è volutamente fredda. Il suo stile futuristico stride con un tema fin troppo contemporaneo ai Pink Floyd. Gli anni ’70 segnano la vera esplosione dell’industrializzazione e globalizzazione inglese, compreso il settore musicale.
Assenza di batteria, sintetizzatori lenti e costanti, ritmo cupo ed esasperante, e la voce di David Gilmour può essere solo un urlo.
Welcome To The Machine fa parte della metà di Wish You Were Here in cui i Pink Floyd riescono a non pensare a Syd Barrett per diventare lucidi e cattivi contro l’industria musicale. L’altra parte di questa metà è Have A Cigar. Un piccolo assaggio di Animals.
Ogni artista o gruppo musicale, all’inizio, suona la musica che ama. Quello è il momento migliore, l’inizio, e i Pink Floyd lo sanno bene. Chiedete loro se quelli non erano i giorni più belli delle loro vite, fatti di semplicità, amicizia, libertà e unione. Con un Syd Barrett in più.
La faccenda Syd è strettamente legata alle violenze artistiche dell’industria musicale, visto quanto sono stati responsabili del crollo mentale dell’ex leader dei Pink Floyd.
Ma quando un gruppo si unisce è diverso. Suoni ciò che ti piace, tu e i tuoi compagni di band, i tuoi amici. Nessuno ti conosce, nessuno pretende niente. Suoni per creare qualcosa di nuovo, suoni per vivere, generi suoni nuovi. Nella tua testa salirai sul palco una o due volte per una folla immensa, per il resto ti esibirai sempre per gli amici e i fan più esaltati. Firmeresti per suonare anche solo per la tua band. Ma a un certo punto la tentazione di farsi conoscere è forte, e registrare diventa un obbligo.
Busserai alla porta di una casa discografica. Ti accoglieranno. Ti diranno “Benvenuto figliolo”, come se fossi già uno di famiglia. “Dove sei stato?” ti diranno, perché ti stavano aspettando, capisci? Sei una gallina che sforna sfere ovali d’oro massiccio a cinquanta carati, e loro lo sanno, e sanno anche dove sei stato “It’s allright we know where you’ve been”
Sanno che suoni per scappare da qualcosa, magari dai tuoi genitori, perché non ti capiscono, per punirli (“You bought a guitar to punish your ma”). Sanno cosa sogni, te l’hanno detto loro.
E tu, che sognavi di diventare una stella, pian piano entri nella fabbrica musicale, fino all’ufficio di un manager discografico. Sì, anche quella fabbrica è fatta di persone.
Quando ti mostreranno fiducia e ti faranno rilassare, capisci che la tua musica può diventare la loro: Have A Cigar.
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