Time Table

Foxtrot

1972

Genesis

Composta da: Peter Gabriel, Tony Banks, Steve Hackett, Mike Rutherford, Phil Collins

Time table

A carved oak table,
Tells a tale
Of times when kings and queens sipped wine from goblets gold,
And the brave would lead their ladies
From out of the room to arbors cool

A time of valor, and legends born
A time when honor meant much more to a man than life
And the days knew only strife to tell right from wrong
Through lance and sword

Why, why can we never be sure till we die
Or have killed for an answer,
Why, why do we suffer each race to believe
That no race has been grander
It seems because through time and space
Though names may change each face retains the mask it wore

A dusty table
Musty smells
Tarnished silver lies discarded upon the floor
Only feeble light descends through a film of grey
That scars the panes.
Gone the carving,
And those who left their mark,
Gone the kings and queens now only the rats hold sway
And the weak must die according to nature’s law
As old as they

Why, why can we never be sure till we die
Or have killed for an answer,
Why, why do we suffer each race to believe
That no race has been grander
It seems because through time and space
Though names may change each face retains the mask it wore

Programma

Un tavolo di quercia intagliato
Racconta una favola
Di tempi quando re e regine sorseggiavano vino da calici d’oro,
E gli impavidi avrebbero condotto le loro donne
Da fuori della stanza a pergolati freschi

Un tempo di valore, e leggende nate
Un tempo in cui per un uomo l’onore significava molto più della vita
E i giorni sapevano solo il conflitto per distingere il bene e il male
Attraverso lancia e spada

Perché, perché non possiamo mai essere sicuri fino a quando moriamo
O quando abbiamo ucciso per una risposta
Perché, perché soffriamo ogni razza per credere
Che nessuna razza è stata più grande
Sembra perché attraverso il tempo e lo spazio
Anche se i nomi possono cambiare, ogni faccia può conservare la maschera che indossava

Un tavolo polveroso
Odori di muffa
Bugie d’argento scartate sul pavimento
Solo una debole luce scende attraverso una pellicola grigia
Che sfregano i vetri
Andato il taglio
E quelli che hanno lasciato il loro segno
Andati i re e le regine adesso dominano solo i topi
E il debole deve morire secondo la legge della natura
Vecchi come loro

Perché, perché non possiamo mai essere sicuri fino a quando moriamo
O quando abbiamo ucciso per una risposta
Perché, perché soffriamo ogni razza per credere
Che nessuna razza è stata più grande
Sembra perché attraverso il tempo e lo spazio
Anche se i nomi possono cambiare, ogni faccia può conservare la maschera che indossava

Significato di Time Table

Ho sempre pensato che questa canzone sia niente meno che un pensiero dell’alieno sceso sulla Terra in Watcher Of The Skies, rimasto sbalordito per l’assenza di persone ma ancora in grado di farsi due domande su cosa sia successo.

Non possiamo sapere se è davvero così, è una mia (semplice e forse un po’ sciocca) ipotesi.

Ma segui il mio ragionamento, forse sarai d’accordo con me.

Il secondo brano di Foxtrot è il racconto di vita e morte in un tempo passato, narrate come una favola: ecco Time Table.

Ed ecco perché forse quel tempo lontano in Time Table è proprio il presente in cui viviamo ora (negli anni 70, anni in cui i Genesis composero Foxtrot).

Quindi, se oggi è un tempo lontano, chi ci sta pensando non può che essere molto avanti nel futuro, un futuro dove la popolazione del mondo può essere azzerata, proprio come in Watcher Of The Skies.

E se i “re e regine sorseggiavano vino da calici d’oro” sono le persone ricche che hanno per sé metà della ricchezza del mondo, capiamo che è storia vecchia ma anche quello che succede al giorno d’oggi.

Può essere storia vecchia comunque, infatti c’è un’altra interpretazione di questo brano.

Un “time table”, letteralmente, è un programma con orari precisi.

Una lista di impegni e cose da fare che avvengono o devono avvenire con scadenze prefissate.

Il Time Table di questa canzone è intagliato in un tavolo di quercia

A carved oak table,
Tells a tale

E attraverso i segni il protagonista (mi piace pensare che sia ancora l’alieno, non posso farci nulla) può vedere cose passate con un senso di nostalgia e forse ammirazione: spavalderia, cavalleria, onore, tutti valori tipici di un’epoca lontana, come l’epoca vittoriana o addirittura il medioevo.

Forse Time Table segue perfettamente il senso dell’album: una velata, e per ora ancora garbata, critica all’Inghilterra.

Se così fosse, i Genesis mettono a confronto la loro nazione a quella di appena un secolo prima, indizio che troviamo anche nella copertina di Foxtrot e in quella di Nursery Cryme.

In questo tempo lontano, il torto e la ragione erano stabiliti dalle guerre. Con spada o con lancia, chi vinceva la battaglia aveva ragione.

E non è forse così anche ora? Sono cambiati i mezzi ma non il senso di una guerra, cioè quello di avere ragione in tutti i modi e per tutti i motivi del mondo.

Il ritornello contiene una domanda oscura e dai mille significati, che sembra slegata dal resto della canzone più sì che no:

Why, why can we never be sure till we die

Eh, bella domanda. Sicuri di cosa? Di che cosa c’è dopo, forse? O di che cosa c’era prima? Della sicurezza di aver fatto la cosa giusta o sbagliata quando eravamo in vita?

É una domanda che racchiude tutte le incertezze in un colpo solo, incertezze che sono parte integrante della vita.

Una cosa è sicura, però: quando si uccide qualcuno, non si torna più indietro:

Why, why can we never be sure till we die
Or have killed for an answer

We die or have killed….uccidere per avere una risposta è un’alternativa a morire, cioè hanno lo stesso peso.

La canzone va avanti con un pensiero profondissimo sulle razze del mondo, tutte uguali e tutte tollerate nel corso del tempo:

Why, why do we suffer each race to believe
That no race has been grander

La risposta è che attraverso secoli e secoli di umanità, la società ha indossato sempre le stesse maschere.

It seems because through time and space
Though names may change each face retains the mask it wore

Sono cambiati i nomi, ma non i ruoli, cioè le maschere indossate da chi è ricco, povero, buono, cattivo.

Questo è un altro indizio che spiegherebbe il legame tra Time Table e Watcher Of The Skies, visto che anche il primo brano si faceva domande sull’umanità.

L’ultima strofa è ciò che è successo a quelle dinastie di “Kings And Queens” nominati all’inizio: sono ammuffiti e diventati polvere, oggi a dominare il mondo ci sono solo topi (modo per parlare delle persone con disprezzo).

Ma di che oggi stiamo parlando? Oggi anni 70 oppure oggi nel futuro dell’alieno in visita alla Terra?

Non è dato a saperlo con certezza, visto che non è stata data nessuna spiegazione ufficiale dalla band.

In ogni caso il mondo continuerà ad andare avanti con la legge dell’evoluzione di Darwin:

And the weak must die according to nature’s law

Watcher Of The Skies

Get ‘Em Out By Friday