Testo e Significato di
Sogno Numero Due

Storia Di Un Impiegato

1973

Fabrizio De André

Composta da: Fabrizio De André, Giuseppe Bentivoglio

(Il testo di questa canzone è inserito in questo sito solo come citazione per cercare di spiegarne il significato.
É una divulgazione culturale per gli amanti della musica e per chi è curioso: non ci sono fini economici e tutti i diritti sul testo sono riservati agli autori.)

Imputato, ascolta
Noi ti abbiamo ascoltato
Tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo
Piantata tra l’aorta e l’intenzione
Noi ti abbiamo osservato
Dal primo battere del cuore
Fino ai ritmi più brevi
Dell’ultima emozione
Quando uccidevi
Favorendo il potere
I soci vitalizi del potere
Ammucchiati in discesa
A difesa della loro celebrazione
E se tu la credevi vendetta
Il fosforo di guardia
Segnalava la tua urgenza di potere
Mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge
Quello che non protegge
La parte del boia

Imputato
Il dito più lungo della tua mano
È il medio
Quello della mia
È l’indice
Eppure anche tu hai giudicato
Hai assolto e hai condannato al di sopra di me
Ma al di sopra di me
Per quello che hai fatto
Per come lo hai rinnovato
Il potere ti è grato
Ascolta
Una volta un giudice come me
Giudicò chi gli aveva dettato la legge:
Prima cambiarono il giudice
E subito dopo
La legge
Oggi, un giudice come me
Lo chiede al potere se può giudicare
Tu sei il potere
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato?

Significato di Sogno Numero Due

Dopo aver gettato una bomba Al Ballo Mascherato, l’impiegato si ritrova davanti a un giudice nel suo secondo sogno.

E fa l’amara scoperta. Pensava che il suo atto individuale avesse un senso positivo, che fosse almeno vendetta, invece era sete di potere

E se tu la credevi vendetta

Il fosforo di guardia

Segnalava la tua sete di potere

Il giudice gli comunica di averlo seguito dai primi vagiti rivoluzionari fino all’atto individuale che l’ha portato a uccidere il potere, favorendo un altro potere: il suo.

De André ha infatti specificato come questo brano e la successiva Canzone del Padre derivano dalla necessità del potere di rinnovarsi.

Se ci pensi, è proprio così. Quando un potere cade, subito un altro ne prende il posto. L’unico modo per far crollare un governo è sostituirlo. Anche buttandolo giù a forza, sarà sostituito con il potere delle persone che hanno portato a termine la rivoluzione.

Il magistrato dice all’impiegato che, nonostante il dito più lungo della sua mano sia il medio (simbolo di rivolta, e anticamente significava anche impudenza nei confronti di un’azione vergognosa…come ogni dito medio che si rispetti), l’impiegato con il suo atto ha anche giudicato, sostituendosi al giudice (il cui dito più lungo è l’indice, cioè il giudizio), ponendosi addirittura sopra la legge.

L’impiegato, credendo di sconfiggerlo, ha solo rinnovato il potere. E’ stato uno strumento.

Il brano si conclude con il giudice che racconta di quando si ritrovò a giudicare “chi gli aveva dettato la legge”, cioè la classe politica. Quella volta, cambiarono prima il giudice e subito dopo la legge. Segno che il vero potere è un altro, e si mette sempre al servizio di se stesso, soprattutto ad alti livelli, cambiando ed eliminando ogni cosa scomoda o nociva alla propria esistenza.

Un giudice, lo chiede al potere come deve comportarsi, cioè all’unica cosa che gli è superiore.

Allora il giudice chiede all’impiegato, nuova personificazione del potere: vuoi essere assolto o condannato?

Al Ballo Mascherato

La Canzone Del Padre

La storia dell’Impiegato

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