Testo e Significato di
Al Ballo Mascherato
Storia Di Un Impiegato
1973
Fabrizio De André
Composta da: Fabrizio De André, Giuseppe Bentivoglio
(Il testo di questa canzone è inserito in questo sito solo come citazione per cercare di spiegarne il significato.
É una divulgazione culturale per gli amanti della musica e per chi è curioso: non ci sono fini economici e tutti i diritti sul testo sono riservati agli autori.)
Cristo drogato da troppe sconfitte
Cede alla complicità
Di Nobel che gli espone la praticità
Di un’eventuale premio della bontà.
Maria ignorata da un Edipo ormai scaltro
Mima una sua nostalgia di natività,
Io con la mia bomba porto la novità,
La bomba che debutta in società,
Al ballo mascherato della celebrità.
Dante alla porta di Paolo e Francesca
Spia chi fa meglio di lui:
Lì dietro si racconta un amore normale
Ma lui saprà poi renderlo tanto geniale.
E il viaggio all’inferno ora fallo da solo
Con l’ultima invidia lasciata là sotto un lenzuolo,
Sorpresa sulla porta d’una felicità
La bomba ha risparmiato la normalità,
Al ballo mascherato della celebrità.
La bomba non ha una natura gentile
Ma spinta da imparzialità
Sconvolge l’improbabile intimità
Di un’apparente statua della Pietà.
Grimilde di Manhattan, statua della libertà,
Adesso non ha più rivali la tua vanità
E il gioco dello specchio non si ripeterà
“Sono più bella io o la statua della Pietà”
Dopo il ballo mascherato del celebrità.
Nelson strappato al suo carnevale
Rincorre la sua identità
E cerca la sua maschera, l’orgoglio, lo stile,
Impegnati sempre a vincere e mai a morire.
Poi dalla feluca ormai a brandelli
Tenta di estrarre il coniglio della sua Trafalgar
E nella sua agonia, sparsa di qua, di là,
Implora una Sant’Elena anche in comproprietà,
Il ballo mascherato della celebrità.
Mio padre pretende aspirina ed affetto
E inciampa nella sua autorità,
Affida a una vestaglia il suo ultimo ruolo
Ma lui esplode dopo, prima il suo decoro.
Mia madre si approva in frantumi di specchio,
Dovrebbe accettare la bomba con serenità,
Il martirio è il suo mestiere, la sua vanità,
Ma ora accetta di morire soltanto a metà
La sua parte ancora viva le fa tanta pietà,
Al ballo mascherato della celebrità.
Qualcuno ha lasciato la luna nel bagno
Accesa soltanto a metà
Quel poco che mi basta per contare i caduti,
Stupirmi della loro fragilità,
E adesso puoi togliermi i piedi dal collo
Amico che m’hai insegnato il “come si fa”
Se no ti porto indietro di qualche minuto
Ti metto a conversare, ti ci metto seduto
Tra Nelson e la statua della Pietà,
Al ballo mascherato della celebrità.
Significato di Al Ballo Mascherato
Nel primo dei tre sogni dell’album, Al Ballo Mascherato, l’impiegato sogna di far saltare tutti i simboli del potere.
Il ballo in maschera è l’evento dove i potenti nascondono il vero volto, la vera natura è nascosta dietro una facciata.
Cristo è il simbolo della religione cattolica e la sua fede incrollabile, assoluta. In realtà una religione così in crisi da considerare il premio Nobel per la pace una vera dimostrazione di bontà e non il simbolo del fallimento della stessa religione.
Una persona esterna alla Chiesa che vince il più alto riconoscimento per la pace, sottointende che la Chiesa non ha fatto abbastanza per arrivare al suo, dichiarato, primo obiettivo. La pace, appunto.
Dante è il simbolo della cultura di cui l’Italia tanto si vanta nel mondo, appropriandosi in modo ridicolo dei capolavori altrui, come la Divina Commedia di Dante da cui Paolo e Francesca è tratto. Come se vivesse ancora nel 1300 e volesse compensare le mancanze e i difetti di oggi con l’enormità di ieri.
Non funziona così.
Al ballo mascherato tutti gli idealismi saltano in aria, tutte le sicurezze sono rimesse in discussione, compresa la famiglia e il ruolo del padre e della madre nella sua vita.
Con la frase “Mio padre pretende aspirina ed affetto” De André fa notare come un figlio fosse l’investimento dei genitori per il futuro, un concetto che sarà ripreso poco dopo anche ne “La Canzone Del Padre”. La madre invece “si approva in frantumi di specchio” cioè sta bene così e non si mette in discussione, tipico di chi è abituato a qualcosa e subisce passivamente una condizione. La madre dell’impiegato è abituata a essere messa sotto dal suo ruolo di donna nella famiglia, e se ne vanta (“Il martirio è il suo mestiere, la sua vanità”).
Al termine del brano l’impiegato appare molto sicuro di sé e non vuole avere nessuno sopra di lui
E adesso puoi togliermi i piedi dal collo
Amico che m’hai insegnato come si fa
La sua sicurezza cresce con il suo individualismo, mentre entra nel Sogno Numero Due.
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