Un giro in senso orario dentro un pub osservando un uomo in completo bianco. In questo articolo abbiamo scelto la copertina “A” come immagine in evidenza per un semplice ordine alfabetico.
Una media di sette album in sette anni, uno all’anno dal primo fino a Presence, il momento in cui i Led Zeppelin avevano gridato a tutti di essere presenti, e ci avevano quasi convinti se non fosse che i veri Zeppelin non avrebbero aspettato la bellezza di tre anni per pubblicare In Through The Out Door il 15 agosto 1979.
L’album del ritorno e dell’estremo saluto.
Era previsto fosse il loro ultimo album degli anni Settanta, ma sarà semplicemente l’ultimo; un piccolo, brevissimo assaggio di cosa avrebbero potuto fare negli anni Ottanta, un decennio durato appena nove mesi.
Con In Through The Out Door il Dirigibile doveva uscire da un periodo di turbolenza (da questo pensiero il titolo) per scrollarsi di dosso una tragica seconda metà di decennio e far girare la ruota per il verso giusto.
Ma il tempo sta per scadere, a tredici mesi e non so quanti litri di birra dalla morte di John Bonham e alla dissolvenza di tutto, il cronometro sta correndo velocemente verso la fine, ma forse c’è ancora un posto nella storia per l’ultima copertina, un piccolo capolavoro di Hipgnosis Studio.
C’è posto? Sì, c’è posto, anche se non sarà la cover più misteriosa (tutte hanno qualcosa di strano o inspiegabile, come abbiamo visto in queste pagine), forse nemmeno la più complessa se messa vicino alla foto di Houses Of The Holy, ma la copertina di In Through The Out Door è di certo la più innovativa.
Questa volta gli occhi di Hipgnosis vedono sei cover diverse.
L’Ultima Cover dei Led Zeppelin: Nascondere per Mostrare
Il manager Peter Grant pensava che Hipgnosis avrebbe potuto “mettere l’album in un sacchetto di carta marrone” e avrebbe venduto ugualmente.
Aveva ragione, e Hipgnosis pensa che è bella l’idea di una busta di carta marrone che contiene la vera copertina.
Titolo e tracklist erano marchiati con un timbro, proprio come l’involucro di un pacco.
Dentro la busta c’è un uomo in completo bianco e cappello seduto al bancone di un bar, l’Old Absinthe House di New Orleans, in Bourbon Street, a due passi da quel Royal Orleans Hotel che i Led Zeppelin avevano portato in un brano di Presence.
La foto è in bianco e nero e diventa a colori una volta bagnata con l’acqua, grazie a una particolare tecnica grafica.
Ci sono sette persone nel pub. L’uomo sul bancone e, intorno a lui, sei persone che lo osservano.
- Il barman, accigliato
- Un uomo con cappello e sigaretta in bocca vicino alla porta
- Una giovane ragazza bionda al lato del bancone
- Una donna nera che ride, seduta su uno sgabello
- L’uomo al pianoforte
- Una ragazza mora appoggiata al juke-box
Hipgnosis crea sei diverse immagini ognuna dalla prospettiva delle sei persone nel pub.
L’unica prospettiva mancante è quella dell’uomo in completo seduto al bancone, il protagonista, e se ci fosse questa settima visuale sapremmo di più sull’oggetto che ha in mano.
Sei copertine, dodici immagini se includiamo le sei back cover.
I negozi non capivano quale delle sei versioni era negli scaffali. Poteva essere una, più di una o tutte e sei. Lo stesso valeva per chi acquistava il disco.
Le versioni erano marchiate dalla A alla F in alto, in un angolo della cover.
Vediamo allora le variazioni di In Through The Out Door e con che criterio Storm Thorgerson sceglie le immagini.
Copertina A
La front cover è vista dalla prospettiva dell’uomo in piedi vicino accanto alla porta. Dalla sua posizione si vedono il barman, l’uomo al bancone, la donna nera e il musicista di pianoforte.
La back cover è una visuale della donna nera sullo sgabello. Lei vede l’uomo in piedi, il barman e la ragazza bionda. La ragazza appoggiata al juke-box è l’unica assente in questa versione.
Copertina B
Front cover dagli occhi della ragazza bionda. Lei vede tutti, tranne l’uomo in piedi.
Back cover dalla prospettiva del pianoman. Vede tutti pure lui, tranne la ragazza mora. Nella versione B della copertina sono visibili tutti gli “osservatori”.
Copertina C
Nel fronte copertina siamo dietro il bancone con il barman. Lui vede solo la ragazza mora, alle spalle dell’uomo in completo bianco seduto al bancone. Dalla sua prospettiva capiamo perché ha quella faccia corrucciata mentre osserva il cliente: l’uomo sta bruciando un foglio, forse una lettera. L’uomo sembra avere un’aria triste, depressa, probabilmente è una lettera d’amore o d’addio. Comunque, l’eventualità che gli bruci il bancone non deve piacere più di tanto al barman, che lo guarda perplesso.
Ci stiamo inoltre spostando in senso orario intorno al locale: prima l’uomo in piedi, poi la bionda, ora il barman.
La back cover, al contrario, è vista dagli occhi della guardiana del juke-box. Lei vede barman e ragazza bionda. Nella versione C della cover, solo tre osservatori sono visibili.
Copertina D
Continuiamo a girare intorno al bar con la front cover dagli occhi della donna nera, e la back cover da quelli dell’uomo in piedi. Front e back sono invertite rispetto alla versione A. Chi acquistava il vinile con questa copertina, come per la versione A, non sapeva che c’era anche la ragazza mora che osserva, unica “osservatrice” mancante in questa versione.
Copertina E
In questo caso front e back sono invertite rispetto alla versione B. La prospettiva del pianista è nella front cover; la visuale della bionda è dietro.
Copertina F
E chiudiamo con la copertina fronte dalla prospettiva della moretta al juke-box, mentre la back cover è una visuale del barman. Vediamo che qui nella back cover l’uomo in completo bianco deve ancora dare fuoco alla lettera, mentre nella front cover le fiamme sono visibili. Front cover della versione E va a braccetto con la front cover della C (la lettera ha già preso fuoco); back cover della E è speculare alla back cover della C, cioè riflettono la scena nello stesso momento.
Dodici immagini, sei copertine.
Ma il significato?
Significato di In Through The Out Door
Ci fu una bocciatura generale dell’album, perché nessuno, tra critici e fan, era abituato a tanta innovazione da parte loro.
Nel 2003 Stom Thorgerson ricorda, in un’intervista alla rivista Q, come i Led Zeppelin e il loro manager Peter Grant continuassero a ripetere che l’album era come “una pennellata delle loro vecchie radici blues rinnovata con un tocco diverso”, ed è questo il senso della pennellata nella copertina.
Hipgnosis riprende il concetto con una copertina in bianco e nero (la tradizione, il passato) che a contatto con l’acqua diventava a colori (la novità, il futuro), con una tonalità seppia che comunque immergeva la foto in un’epoca lontana, vecchia.
Sempre Thorgerson fa notare che “era come guardare la scena all’interno di un bar da una finestra impolverata”, e quando pulisci il vetro con una manica per guardare meglio all’intero, il vetro si pulisce a ti fa vedere i veri colori.
Per ognuna delle versioni, front e back cover non sono mai prese dalla stessa “scena” all’interno del bar, e lo capiamo dalla lettera, che brucia da una parte o dall’altra della copertina, mai su entrambi i lati.
Al contrario, front e back cover sono sempre una successiva all’altra. Per la precisione, front cover è successiva alla back cover perché nel fronte la lettera prende sempre fuoco, mentre nel retro il foglio è intatto, per cui si riferisce a un momento precedente.
La back cover è una foto dell’attimo prima che l’uomo dia fuoco alla lettera.
Inoltre, a rendere ancora più affascinante l’opera di Thorgerson, ognuna delle back cover ha la sua “coppia” esatta nella front cover nella terza versione precedente in ordine alfabetico.
Secondo questa logica le combinazioni esatte sono:
- Front A – Back D
- Front B – Back E
- Front C – Back F
- Front D – Back A
- Front E – Back B
- Front F – Back C
Evidentemente Hipgnosis voleva dare a chiunque acquistasse l’album la sensazione del trascorrere del tempo all’interno della scena nel bar. Per ogni front cover, la “vera” back cover, vera nel senso di conseguenza fedele nella scena, si trova sempre in un’altra versione della copertina. Una persona, acquistando l’album, aveva sempre una scena incompleta.
Una copertina che ha pochi rivali come innovazione, a quei tempi; un’immagine che sarà nominata agli Emmy 1980 per la miglior copertina e che non vincerà il titolo perché superata dalla cover di Breakfast In America dei Supertramp.
Massacrato, deriso per i suoni caraibici e le ambizioni progressive-rock di un gruppo fino ad allora hard rock, assolutamente non capito da buona parte dei fans e gran parte della critica, In Through The Out Door diventa il peggior album dei Led Zeppelin perché nessuno si aspettava tanta innovazione in un colpo solo.
Ma i Led Zeppelin avevano assoluto bisogno di riprendersi, dopo una seconda metà del decennio tempestata di incidenti di percorso. Chiamiamoli così. L’incidente d’auto a Robert Plant, costato quasi la vita alla moglie Maureen, era stato solo l’inizio di una spirale negativa fatta di concerti saltati, amici scomparsi e problemi nel gruppo.
E quando John Bonham muore, il 25 settembre 1980, i Led Zeppelin attraversano la porta d’uscita nel mondo della musica.
Questa volta per sempre.
FONTI
Aubrey Powell – The Complete Hipgnosis Catalogue (2017)
Parole di Stom Thorgerson su “In Through The Out Door” intervista del 2003
buongiorno,
volevo solo farti i complimenti per questo sito meraviglioso.
ho trovato le descrizioni degli album fantastiche, molto curate nei dettagli
tutte cose che piacciono tantissimo ai fan dei gruppi citati.
sto usando le recensioni che hai fatto come una Bibbia con i miei figli,
sicuramente e un valore aggiunto per godere degli album dei Pink Floyd,
Genesis, Led Zeppelin, Tom Waits…….
grazie infinite per tutto questo lavoro.
Pietro Zatti
Ciao Pietro,
grazie per le tue belle parole, siamo felici che il sito ti sia piaciuto.
La cosa più bella è sapere che condividerai con i tuoi figli :)
Io sono un millennial classe ’87, non un bambino ormai, ma sapere che anche i più giovani possano ascoltare e conoscere qualcosa di più su questi grandi album mi trasmette una bella sensazione.
E’ sicuramente uno stimolo per andare avanti con Legendarycover
Ciao e a presto!