Appetite For Destruction
Guns’n’Roses – 1987

Copertina Originale: Robert Williams

Etichetta: Geffen Records

copertina-originale-appetite-for-destruction

VALORE VINILE DA COLLEZIONE

APPETITE FOR DESTRUCTION
TRACKLIST BRANI

G1 – Welcome To The Jungle
G2 – It’s So Easy
G3 – Nightrain
G4 – Out ta get me
G4 – Mr. Brownstone
G6 – Paradise City

R1 – My Michelle
R2 – Think About You
R3 – Sweet Child O’Mine
R4 – You’re Crazy
R5 – Anything Goes
R6 – Rocket Queen

Welcome To The Jungle, scritta in circa tre ore da Axl e Slash, contiene una delle frasi più conosciute dei Guns’n’Roses, la stessa frase che un senzatetto gridò contro Axl e un suo amico appena usciti da un bus a Manhattan, nel 1980: “You know where you are?! You’re in the jungle baby! You’re gonna die!”

21 luglio 1987. Quattro ragazzi di Los Angeles, tra i 22 e i 25 anni, pubblicano finalmente il loro album d’esordio, una bomba a orologeria che farà vedere la polvere a tutti i gruppi heavy metal/hard rock nati e cresciuti fino a quel momento.

Una copertina censurata, ma non originale

I rivenditori di LP rimangono di sicuro perplessi quando arriva in distribuzione il vinile di Appetite For Destruction con la sua bella e pulita copertina originale.

Giusto il tempo di scommettere in quante ore sarebbe stato ritirato dal mercato.

La cover, in stile surreale violenza futuristica, raffigura una ragazza che sta per essere stuprata da un robot e un mostro metallico vendicatore che arriva in volo per punirlo.

L’immagine è un quadro di Robert Williams, pittore di Los Angeles e uno dei primi artisti di Lowbrow Art, movimento culturale nato alla fine degli anni 70 con il nome di Pop Surrealismo.

L’opera di Williams è datata 1978 e si intitola Appetite For Destruction, il suo quadro ha casualmente dato il nome al disco e possiamo tranquillamente concludere che la copertina originale del primo album dei Guns’n’Roses non aveva proprio nulla di originale.

Anche Axl Rose lo dichiarerà in un’intervista anni dopo: aveva scelto il quadro di Robert Williams per creare volutamente delle controversie.

Il disco arriva nei negozi in formato vinile e musicassetta ma diversi rivenditori di dischi si rifiutano di esporlo per l’immagine forte che poteva turbare i clienti e influenzare negativamente le vendite.

Anche tutti i programmi musicali non trasmettono il video di qualsiasi singolo estratto dall’album per lo stesso motivo.

La prima versione di Appetite For Destruction aveva già venduto un buon numero di copie ma è ritirata in modo definitivo dagli scaffali negli ultimi giorni di luglio.

In poche ore la casa discografica ristampa il retro e resta in attesa di un’illuminazione da parte della band per il fronte.

Quella controversa prima versione venduta in qualche migliaio di copie è un oggetto da collezione rarissimo che sfiora la leggenda. Ovviamente, con la copertina censurata.

copertina-appetite-for-destruction-originale-autografata

Dal tatuaggio di Axl Rose alla copertina ufficiale di Appetite For Destruction

La band aveva pochissime ore per trovare un’immagine per il primo album.

É lì che Axl si guarda il braccio destro e decide di far diventare uno dei suoi tatuaggi la cover ufficiale di Appetite For Destruction: una croce celtica con incastonati i teschi dei cinque membri dei Guns’n’Roses.

In senso orario partendo dall’alto: Izzy Stradlin, Duff McKagan, Slash e Steven Adler. In centro, quel megalomane di Axl Rose.

Alzi la mano chi non conosce una delle copertine più famose della storia del rock. Nessuna mano alzata. Bene.

La croce tatuata sul braccio di Axl è stata disegnata in bianco e nero da Billy White Jr., studente d’arte a Long Beach e amico dei Guns’n’Roses.

Lui fece il disegno a mano e si occupò dello stile e dei colori, ma l’idea della croce con i teschi fu proprio di Axl. Il nodo della croce è collegato ai Thin Lizzy, una band amata sia da Axl che da Billy, scioltosi verso la metà degli anni ottanta.

Robert Benedetti, del Sunset Strip Tattoo di Los Angeles, fece materialmente un tatuaggio che diventerà epocale.

La band sceglie la copertina e pensa di inserire all’interno del vinile l’immagine con il quadro censurato di Robert Williams, ma l’inconsapevole creatore della copertina blocca tutto per il mancato pagamento del copyright.

Ah sì, è vero, il copyright. Ma va pagato? Sì, Axl, va pagato.

L’immagine di copertina di Appetite For Destruction, come tutti la conosciamo, a posteriori è stata la scelta migliore che la band potesse fare nonostante fosse la loro terza e ultima scelta.

La semplicità comunicativa della croce e dei teschi ha permesso di consacrarla a icona, simbolo generazionale e logo ufficiale della band.

Sono sicuro che non è sfuggito il fatto che è stata la loro terza scelta. Sì, questa copertina ha avuto una storia ancora più complicata.

La primissima idea per la cover di Appetite For Destruction, concepita ancora una volta dalla mente di Axl Rose, era un’immagine del disastro dello Space Shuttle Challenger, esploso in volo il 28 gennaio 1986.

La band voleva usare un fotogramma del velivolo al momento dell’esplosione ma qualcuno alla Geffen Records fece loro notare che era di pessimo gusto.

Dal significato dei Guns’n’Roses a quello della copertina

I Guns’n’Roses erano un gruppo giovane e fuori dalle regole, selvaggio, quasi pericoloso.

Con la loro bomba d’esordio trovano un modo semplice per far conoscere al pubblico il loro modo di essere. Alternavano canzoni aggressive, con temi molto scottanti, a tracce un po’ più soft e alcune ballate melodiche. Avevano una doppia personalità, dolce e distruttiva nello stesso momento.

Il lato A del vinile di Appetite For Destruction aveva le tracce più dure e spinte, con temi di droga e la vita al limite nelle periferie di Los Angeles. Il lato “A” fu battezzato lato “G”, GUNS.

Nel lato opposto ci sono le restanti canzoni, più tranquille e piene di temi d’amore e sociali, inclusa l’unica ballata dell’album, Sweet Child O’Mine. Il lato “B” diventerà il lato “R”, ROSES.

La parte sensibile di una rock-band sregolata viene fuori nel significato che i cinque attribuiscono alla copertina di Appetite For Destruction.

Il robot che si appresta a violentare la ragazza (o che l’ha appena fatto) è un riferimento allo sviluppo del sistema industriale che in quel periodo stava distruggendo e inquinando l’ambiente circostante.

Quello che è lo slogan di una rock-band senza regole in realtà è anche una specie di denuncia sociale.

Cover, simbolo e album d’esordio dei Guns’n’Roses

Era stato un susseguirsi di rifiuti per incidere Appetite For Destruction.

Nikki Sixx dei Motley Crue, non si sa bene il perché, nonostante le suppliche dei Guns decide di non pubblicare l’album.

Paul Stanley dei Kiss doveva essere il produttore ma litiga di brutto con Axl perché voleva una serie di modifiche alle canzoni, e di modificare un album così minuziosamente realizzato dai Guns non se ne parlava nemmeno.

La Geffen Records, casa discografica che seguiva i Guns dal 1986 con il loro primo EP “Live?! Like a Suicide” (parleremo dell’assurdo grado di rarità di questo disco in vinile in un altro momento), decide allora di affidarsi a Mike Clink, giovane produttore discografico che si era dimostrato l’unica persona in grado di accettare la registrazione dell’album così come lo voleva la band.

Un disco registrato in modo maniacale dai Guns’n’Roses, tanto giovani quanto consapevoli di suono e stile del disco oltre a perfezionisti in sala studio.

Axl Rose cura da solo le sue parti e canta singolarmente ogni singola strofa per avere sempre la stessa intonazione.

È successo che gli altri andassero in giro per Los Angeles a festeggiare, elettrizzati dall’idea del primo album, mentre Axl era in sala di registrazione. Chi avrebbe detto che il cattivo ragazzo Axl fosse uno stacanovista?

Le batterie di Steven Adler furono registrate in soli sei giorni, mentre Slash impiegò molto per collegare la sua Les Paul a un amplificatore Marshall per dare alla chitarra la sonorità che voleva.

In tutto questo enorme lavoro da gennaio ad aprile 1987, il produttore Mike Clink lavora anche diciotto ore al giorno.

Il costo dell’album è di circa 370.000 dollari, una cifra stratosferica in quei tempi per un album d’esordio.

Chi è il pazzo che lascerebbe a cinque giovani sconosciuti il potere di spendere tutti quei soldi, senza avere una minima certezza dei risultati?

La Geffen ci aveva visto giusto e ha avuto ragione a lasciare così tanta libertà ai Guns, perché il loro Appetite For Destruction è ancora oggi l’album d’esordio più venduto di sempre, con oltre trenta milioni di copie in tutto il mondo.

Raramente l’album d’esordio di un gruppo è stato dirompente come Appetite For Destruction per i Guns’n’Roses.

Quei primi mesi del 1987 furono intensi, divertenti e frustranti per i divieti e le difficoltà, ma il bello doveva ancora arrivare.

I quattro ragazzacci di Los Angeles si stavano solo preparando a distruggere l’heavy metal che fino a quel momento il mondo aveva conosciuto.

Ti è piaciuto questo articolo?

Altri Articoli Correlati a “La copertina originale di Appetite For Destrucion”