4 Minuti

È la prima volta che entro in un negozio di dischi in vinile. Il negoziante mi ha chiesto cosa cercavo e io gli ho detto: “la migliore musica“.

La musica è sempre stata fondamentale per me, ma sapete come vanno le cose. Veloci, vanno, come la vita. Segui le mode, cerchi la comodità e vuoi tutto e possibilmente subito. Grazie…

Anche con la musica, a volte si fa fatica a trovare il tempo per ascoltarla. E non sto parlando di far partire una canzone con un click del mouse. Sto dicendo di ascoltare musica.

Ho un buon numero di cd a casa ma da qualche anno sono stato trascinato anch’io nel circolo dell’ascolto su mp3. Dove devi avere a disposizione miliardi di tracce per ascoltarne dieci. Shame on me, lo so. Però non fatemene una colpa.

Per tutti questi anni ho creduto che la vera musica fosse quella. Ma ora credo di aver capito.

Mi ricordo che quando ero molto piccolo, a sei o sette anni, mettevo su i dischi in vinile di mio papà con le colonne sonore horror di Dario Argento e i Goblin. Profondo Rosso, SuspiriaZombi…e altre che ora non ricordo. Tutto quì. I ricordi sono quasi inconsistenti, ma qualcosa rimane. L’unico rimprovero che mi faccio e di non averci pensato prima.

Ho sempre avuto un amico più particolare degli altri nell’ascoltare musica. Pensateci, tutti noi ne abbiamo uno. È quello che, pur avendo i tuoi stessi gusti, ti precede nella scoperta di artisti e gruppi più o meno famosi.

Non solo ti anticipa, ti mette letteralmente sotto, pur essendo coetanei.

Quello che quando tu scopri i Queen e la celeberrima We Are The Champions (conosciuta e cantata anche dal tuo cuginetto di cinque anni) lui sta ascoltando Animals e Atom Heart Mother dei Pink Floyd. Quando tu ti metti ad ascoltare i Pink Floyd lui è lì che ti parla di Revolver e il White Album dei Beatles. Poi tu ti butti sui Beatles e ti piacciono e credi di poter conversare ad armi pari con lui e invece no. Lui viene fuori con i dischi di Frank Zappa, con Jean Michel Jarre, con il jazz e il soul e il rock anni 50.

Perché secondo me la musica va a periodi. Ci sono periodi in cui ascolti un genere, altri in cui ne ascolti un altro.

Ci sono dischi che ti ritornano alla mente negli anni e senti la voglia di ascoltarli, altri invece li ascolti una volta sola. Altri ancora non li metti mai veramente via perché non hai ancora finito di imparare e crescere ed emozionarti grazie a quel disco che ha sempre le stesse canzoni. Ma quello è uno dei tuoi dischi preferiti, è normale sia così. Non c’è rischio che ti stanchi.

Però esiste anche una complessità nella musica. Una persona ha un proprio percorso e arriva a un’età in cui riesce ad ascoltare e capire e a godersi certi dischi. C’è chi ci riesce prima, chi dopo. Prima non ci riesce, poi sì. È una cosa quasi mistica.

Ma ci vogliono gli strumenti giusti. La musica deve essere esperienza.

Quello che racconta un disco e anche la sua copertina (a volta racconta più la copertina del disco…) al di là delle singole canzoni, può essere infinito ma può non essere visibile in superficie. Occorre andare più a fondo e buttarsi alla scoperta di quello che non conosci. I risultati possono essere sorprendenti.

Se sei molto giovane, come me oggi a 18 anni, ascoltare per la prima volta un artista equivale a scoprirlo. Se ascolto per la prima volta What’s Going On di Marvin Gaye, è come se fosse nato quel giorno, no? Prima non sapevo neanche chi fosse.

La stessa cosa penso io su come faceva questo mio amico a scoprire musica sempre più bella ma difficile. Ma come fa? Forse ha gli strumenti giusti?

È vero. Ha gli strumenti. Io non lo sapevo, ma lui ascolta musica su vinile.

Mi ha detto che è grazie ai dischi in vinile e al livello di ascolto su questo supporto che gli è stato possibile sviluppare la cultura musicale necessaria ad ascoltare certi dischi.

Ha provato a spiegarmi come si sente un disco su vinile ma io mica ci credevo molto. Non ero convinto fino a quando mi ha fatto ascoltare un disco su vinile per la prima volta e oggi, cinque giorni dopo, per la prima volta entro in un negozio per acquistare il mio primo disco in vinile. Ma non posso assicurarvi che sarà solo uno.

Ho intenzione di prendere tutti i miei album preferiti su vinile e sono elettrizzato dall’idea di iniziare. Che cosa ho ascoltato quella volta su quel giradischi….Pazzesco! Brothers In Arms non sembrava neanche lontanamente il disco che ho ascoltato per due anni. La differenza del suono è stata di una bellezza incredibile e sottile. É bastato poco a convincermi.

Mi sento all’inizio di una caccia al tesoro. So cosa dovevo prendere, certo. Ma ho il timore di scoprire talmente tanti dischi, famosi o rari, con una o più storie dietro, che mi sarà difficile uscire da questo negozio prima di tre o quattro ore. Ma vale la pena di farlo.

Ora entro, devo iniziare la mia collezione.