Testo, Traduzione e Significato di
Nobody Home

The Wall

1979

Pink Floyd

Composta da: Roger Waters

The Wall

1979

Pink Floyd

Composta da: Roger Waters

Nobody home

“Alright, I’ll take care of them part of the time,
but there’s somebody else that needs taking care of in Washington”
“Who’s that?”
“Rose Pilchitt!”
“Rose Pilchitt? Who’s that?”
(Bambini gridano in sottofondo. Primo piano: “Shut Up!”)
“36-24-36 (Risata) does that answer your question?”
(“Oh! I’ve got a little black book with me poems in!”)
“Who’s she?”
“She was ‘Miss Armoured Division’ in 1961 … “

I’ve got a little black book with my poems in.
Got a bag with a toothbrush and a comb in.
When I’m a good dog, they sometimes throw me a bone in.

I got elastic bands keepin my shoes on.
Got those swollen hand blues.
Got thirteen channels of shit on the T.V. to choose from.
I’ve got electric light.
And I’ve got second sight.
And amazing powers of observation.
And that is how I know
When I try to get through
On the telephone to you
There’ll be nobody home.

I’ve got the obligatory Hendrix perm.
And the inevitable pinhole burns
All down the front of my favorite satin shirt.
I’ve got nicotine stains on my fingers.
I’ve got a silver spoon on a chain.
I’ve got a grand piano to prop up my mortal remains.

I’ve got wild staring eyes.
And I’ve got a strong urge to fly.
But I got nowhere to fly to.
Ooooh, Babe when I pick up the phone

“Surprise, surprise, surprise…” (dal Gomer Pyle Show)

There’s still nobody home.

I’ve got a pair of Gohills boots
and I got fading roots.

“Where the hell are you?”
“Over 47 german planes were destroyed with the loss of only 15 of our own aircraft”
“Where the hell are you Simon?”
(Suono di mitragliatrice, seguito dallo schianto di un aereo)

Nessuno a casa

“D’accordo, penserò a loro per qualche tempo, ma c’è qualcun altro
che bisogna sistemare a Washington”
“Chi è?”
“Rose Pilchitt!”
“Rose Pilchitt? Chi è?”
(Bambini gridano in sottofondo. Primo piano: “Zitti!”)
“36-24-36 (risata) ciò risponde alla sua domanda?”
(“Oh! Ho un piccolo libro nero con scritte le mie poesie!”)
“Chi è?”
“Lei fu ‘Miss Divisione Armata’ nel 1961…”

Ho un piccolo libro nero con dentro le mie poesie
Ho una borsa con dentro uno spazzolino e un pettine
Quando faccio il bravo cagnolino, a volte loro mi gettano un osso.

Ho elastici che mi tengono su le scarpe
Ho quelle gonfie mani blu
Ho tredici canali di merda in televisione tra cui scegliere.
Ho la luce elettrica
E ho una seconda vista.
E una fantastica forza di osservazione.
Ed così so
Che quando provo a parlare
Al telefono con te
Non ci sarà nessuno a casa.

Ho l’obbligatoria permanente di Hendrix
E inevitabili piccole bruciature
Su tutto il davanti della mia maglietta satanica preferita.
Ho macchie di nicotina sulle mie dita
Ho un cucchiaio d’argento su una catena
Ho un pianoforte a coda su cui sostenere i miei resti mortali.

Ho occhi fissi e selvaggi
E ho una forte urgenza di volare
Ma non ho alcun posto dove volare
Ooooh, piccola quando prendo il telefono

“Sorpresa…sorpresa…sorpresa” (dal Gomer Pyle Show)

Non c’è ancora nessuno a casa.

Ho un paio di stivali Gohills
E i miei capelli diventano bianchi.

“Dove diavolo sei?”
“Oltre 47 aerei tedeschi sono stati distrutti con la perdita di soli 15 della nostra marina”
“Dove diavolo sei Simon?”
(Suono di mitragliatrice, seguito dallo schianto di un aereo)

Significato di Nobody Home

Nessuno ha risposto alla richiesta d’aiuto di Pink (Is There Anybody Out There?)

In Nobody Home, Pink riflette sulla sua condizione, e sul passato, con la certezza di essere rimasto da solo.

Pink pensa alle semplici cose quotidiane, come il suo libro di poesie (“I’ve got a little black book with my poems in”), spazzolino e pettine sempre in borsa (Pink viaggia molto essendo una rockstar), e le piccole soddisfazioni che ottiene quando è bravo e fa ciò che la gente gli chiede (“When I’m a good dog, they sometimes throw me a bone in”)

Nel testo di Nobody Home si capisce l’amarezza per l’esistenza vissuta da Pink.

Nella seconda strofa, il protagonista sembra parlare del presente.

Le mani gonfie e di un colore bluastro, sintomo di malattia, la televisione a fargli compagnia, la luce elettrica (ciò che basta per vivere) e la sua “seconda vista”.

Anche in questo caso si pensa che Waters stia parlando di Syd Barrett e la sua capacità visionaria. Quando era lucido, leader dei Pink Floyd, Syd vedeva, da vero genio. Poi la seconda vista si è trasformata in dipendenza da LSD.

Pink si trova ad avere inquietanti bruciature (“pinhole burns”) sulla maglietta, segno forse di qualche sofferenza auto-inflitta, macchie di nicotina sulle dita e un cucchiaio d’argento con catena, chiaro riferimento all’assunzione di eroina.

Il pianoforte a coda (“to prop up my mortal remains”) forse rappresenta lo strumento che gli permette di suonare, di tanto in tanto, per sentirsi “vivo” e quindi mortale.

Ha voglia di andarsene, Pink, ma sa di non trovare nessuno a casa.

Quindi resta lì, nella stanza d’albergo, davanti alla televisione, con occhi sbarrati, selvaggi, da pazzo.

L’ultima frase è la sicurezza di aver buttato via il passato (radici dissolte): “I’ve got fading roots”

Is There Anybody Out There?

Vera