Testo, Traduzione e Significato di
Another Brick In The Wall (Part 2)

The Wall

1979

Pink Floyd

Composta da: Roger Waters, David Gilmour, Richard Wright, Nick Mason

Another brick in the wall (Part 2)

We don’t need no education
We don’t need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave them kids alone
Hey! Teachers! Leave them kids alone!
All in all it’s just another brick in the wall
All in all you’re just another brick in the wall.

We don’t need no education
We don’t need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave them kids alone
Hey! Teachers! Leave them kids alone!
All in all it’s just another brick in the wall
All in all you’re just another brick in the wall.

“Wrong! Do it again!”
“Wrong! Do it again!”
“If you don’t eat your meat, you can’t have any pudding.
How can you have any pudding if you don’t eat your meat?”
“You! Yes, you behind the bikesheds, stand still laddy!”

Un altro mattone nel muro (Parte 2)

Non abbiamo bisogno di alcuna educazione
Non abbiamo bisogno di alcun controllo del pensiero
Nessun oscuro sarcasmo in classe
Insegnanti, lasciate stare i bambini
Ehi! Insegnanti! Lasciate stare i bambini!
Tutto sommato è solo un altro mattone nel muro.
Tutto sommato siete solo un altro mattone nel muro.

Non abbiamo bisogno di alcuna educazione
Non abbiamo bisogno di alcun controllo del pensiero
Nessun oscuro sarcasmo in classe
Insegnanti lasciate stare i bambini
Ehi! Insegnanti! Lasciate da soli i bambini!
Tutto sommato è solo un altro mattone nel muro.
Tutto sommato siete solo un altro mattone nel muro.

“Sbagliato! Fallo di nuovo!”
“Sbagliato! Fallo di nuovo!”
“Se non mangi la carne, non potrai mangiare il dolce.
Come puoi mangiare il dolce se non mangi la carne?”
“Tu! Sì, tu dietro i portabiciclette, fermo lì giovanotto!”

Significato di Another Brick In The Wall
(Part 2)

Another Brick In The Wall (Part 2) è di gran lunga la canzone più famosa di The Wall e una delle più celebri della storia.

Non serve specificare che si tratta della seconda parte del pezzo unico che Roger Waters aveva scritto nella demo “Bricks In The Wall”.

Con un sondaggio a migliaia di persone, l’assolo finale di David Gilmour è stato dichiarato come l’assolo più distinguibile tra un grande numero di canzoni rock.

Si tratta dunque dell’assolo più famoso della storia del rock.

Nella storia dell’album dei Pink Floyd, Another Brick In The Wall è la risposta dei bambini alle prepotenze dei professori in The Happiest Days Of Our Lives.

Nella demo di Waters s’intitolava “Brick 2: Education”.

Il brano, con tutte le caratteristiche giuste per arrivare in cima alle classifiche (ripetizione della strofa, ritornello orecchiabile e unico nel suo genere, un ritmo incalzante quasi da poterci ballare, assolo finale) diventa un inno alla libertà grazie ai cori dei ragazzi dell’Islington Green School di Londra.

Tra le tante cose è anche l’unico singolo dei Pink Floyd a raggiungere la prima posizione nelle classifiche e ancora oggi è considerato una protesta contro una scuola troppo rigida.

Roger Waters racconta di aver vissuto sulla sua pelle le esperienze di una scuola ferrea, molto simile a un campo di addestramento.

I bambini, lui compreso, erano controllati, derisi per le loro debolezze e costretti a temere i professori e, per estensione, gli adulti.

Ecco perché Waters, molti anni dopo, farà uscire tutte queste emozioni interiori, addormentate nel suo profondo ma mai del tutto dimenticate, nel secondo “brick” di The Wall.

Pink pensa (o forse sogna) una reazione forte dei bambini a scuola.

I bambini urlano di non aver bisogno di quel tipo di educazione e di un controllo così rigido che i maestri e gli adulti sanno sempre cosa stanno facendo e cosa stanno pensando.

“Hey teacher, leave us kids alone!” è il loro avvertimento. Lasciateci in pace, oppure…saranno guai, verrebbe da pensare.

Io ho sempre immaginato una rivolta generale che potrebbe passare dalle parole ai fatti da un momento all’altro, se i maestri non ascolteranno quel “Hey teacher, leave those kids alone!”

L’inizio di Another Brick In The Wall 2 si fonde in modo perfetto con lo schoolmaster che urla più forte delle prime grida alla fine di The Happiest Days Of Our Lives

  • “Wrong! Do it again!” un giudizio su tutto ciò che fanno, forse sulla loro vita
  • “If you don’t eat your meat, you can’t have any pudding. How can you have any pudding if you don’t eat your meat?” (se non mangi la carne non puoi avere il dolce. Come puoi avere il dolce se non mangi la carne?) è il più classico dei ricatti: fai quello che ti diciamo e avrai (il dolce) una minima soddisfazione
  • “You! Yes! You behind the bikesheds! Stand still, laddie!” (Tu! Sì! Tu dietro il portabiciclette! Fermo lì, femminuccia!) i bambini sono controllati, braccati. La polizia inglese e americana usano l’espressione Stand still per dire “altolà!” ai criminiali per intimar loro di arrendersi. Le stesse parole per i bambini vogliono costringerli a restare fermi.

Il brano termina con il suono intermittente di un telefono. É uno degli oggetti che Roger Waters usa di più nelle sue composizioni perché il telefono vuol dire attesa, comunicazione e rapporti con l’esterno.

In The Wall, e anche in questa canzone, il telefono è sempre in attesa di qualcuno che risponda dall’altra parte. Qualcuno che non arriverà mai se non per dare a Pink delle bruttissime notizie (vedi il finale di Young Lust, più avanti). Rappresenta una comunicazione interrotta, l’assenza di rapporti con l’esterno.

In Another Brick In The Wall a questo si aggiunge il sospiro profondo di una situazione irrecuperabile, un secondo prima dell’inizio di Mother.

Abbiamo detto che la rivolta dei bambini in questo brano sembra un fuoco che potrebbe alimentarsi da un momento all’altro, passando all’azione, come una vera rivoluzione. Questa è una mia interpretazione personale.

Ma quel sospiro finale di Pink è come soffiare su quel fuoco, per spegnerlo. Esprime dispiacere, rassegnazione e delusione per qualcosa che non può cambiare.

Tutto questo è solo un altro mattone nel muro.

Infatti tra pochi istanti Pink ci parlerà di sua mamma (Mother).

The Happiest Days Of Our Lives

Mother

Altre versioni di Another Brick In The Wall (Part 2)

Altri artisti e gruppi hanno realizzato cover di questo brano. Ecco le più famose.

  • Fausto Papetti (1980) – Easy Listening

    Sull’onda del successo commerciale del brano, il sassofonista Fausto Papetti ne realizza una piacevole versione secondo il suo stile e la inserisce nella sua 30^ raccolta.

  • Arie Moskuna – Ha Choma (Another Brick In The Wall) (1983) – Rock/Pop

    Se da qualche parte trovi questa versione, fammi un fischio. Sarei davvero curioso di ascoltarla.

  • Charta 77 (1991) – Rock/Pop

  • Carter The Unstoppable Sex Machine (1992) – Indie Rock

  • The Royal Philharmonic Orchestra (1994) – Easy Listening

  • Controlled Bleeding (1995) – Ambient / Experimental / Free Jazz

  • Korn (2004) – Metal

  • Voice Male (1999) – A Cappella

  • Richard Cheese and the Lounge Against the Machine (2006) – Lounge

  • Vitamin String Quartet (2002) – Strumental Rock

  • Blurred Vision (2010) – Progressive Rock

    La loro versione divenne virale con il nome alternativo “Hey Ayatollah Leave Those Kids Alone”, anche grazie alla spinta di Roger Waters.

  • Class Of 1999 (1998) – Alternative Rock

    La band Class Of 1999, da Seattle, suonarono la loro versione nel 1998, l’unico anno in cui furono attivi.

  • Pink Turtle (2008) – Jazz / Blues

  • 8 Bit Universe (2017) – Elettronica/Dance

  • ApologetiX (1999) – Christian Rock / Parody

  • Sharp Soul (2013) – Funk

  • Bombardiers Z (2014) – Rock

    Con il titolo “We Don’t Need No Education”. Per motivi tutti da scoprire.

  • Blankass (2003) – Pop / Rock

  • Acid Drinkers (1994) – Thrash Metal

  • Fee Waybill & Ronnie Montrose (2005) – Thrash Metal

  • London Philarmonic Orchestra (1995) – Classica

  • Panx Romana (1996) – Punk Rock