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Equinoxe
Jean Michel Jarre – 1978

Copertina Originale: Michel Granger

Etichetta: Disques Dreyfus

VALORE VINILE DA COLLEZIONE

Parigi. Place de la Concorde, 14 luglio 1979. Un concerto fa conoscere a tutti Equinoxe. L’esibizione di Jean Michel Jarre, uno dei concerti entrati nel mondo dei record, attira un milione di persone. 

13.07.1979

JMJ: “Allora? Vado?”

A: “Vai. Non vedo l’ora di ascoltare”

Jean Michel Jarre posiziona la puntina del giradischi sul vinile di Equinoxe, il suo ultimo album.

Equinoxe 1 inizia

A: “Bello l’inizio. Sembra un po’… la naturale continuazione di Oxygene

JMJ: “Può sembrare la sua evoluzione infatti..ma quì ho preso Oxygene e l’ho trasformato, come faccio sempre, come amo fare con i suoni. Non credo qualcuno abbia mai ascoltato suoni simili”

A: “Che strana copertina”

JMJ: “La copertina di Equinoxe è autografata da Michel Granger. È una sua opera, una serigrafia, per la precisione. Il suo nome è Le Trac

A: “Sono persone! Le Trac? Le Trac….”

JMJ: “Le Trac. Il nervosismo. Sì, sono persone che osservano. L’idea di Michel è la distanza tra artista e pubblico a teatro. Lo vedi, il palco? Quando ho visto Le Trac ho pensato a quando entro in scena per esibirmi. Ho immaginato l’attesa delle persone, pochi istanti prima di un concerto. Così le immagino io. Distanti ma allo stesso tempo vicine, che mi guardano attentamente. Io e la mia console da una parte, migliaia di persone dall’altra. Loro in attesa e io con un po’ di sano nervosismo. Faccia a faccia con il mio pubblico che è lì da chissà dove solo per vedermi”

A: “Il tuo pubblico ti rende nervoso, quindi?”

JMJ: “Per certi versi sì. Ma è comprensibile. Immagina… hanno fatto chilometri e chilometri solo per il mio concerto. Persone che per un paio d’ore contano su di me per passare una bella serata. Decine di migliaia di persone che non posso deludere. “Fa che non dica loro una bugia” mi ripeto sempre prima di esibirmi…. Voglio che sia una serata dove possono dimenticare tutto e godersi la musica”

A: “È interessante ma sembra anche un po’ inquietante. Queste sagome di persone tutte in fila con questi…binocoli? Più che solo osservare a me sembrano scrutare, sorvegliare. No?”

JMJ: “Sì. Ma mi piace proprio per quello. Perché è particolare nella sua semplicità e nella sua simmetria. È molto ordinata, come lo sono io. E poi, non è forse la mia situazione dopo il successo di Oxygene? Che la gente mi stia aspettando e osservando. Secondo te?”

A: “Può essere, sì. A pensarci…”

JMJ: “Per me sì. È normale sia così. Sono giovane e ho fatto solo due album. Tutti attendono la mia riconferma. È difficile bissare il successo di Oxygene, in un genere fino a due anni fa sconosciuto come l’elettronica e in Europa. L’elettronica quì potrebbe essere un fuoco di paglia come potrebbe essere il futuro. Difficile a dirsi. Per questo c’è molta attesa per Equinoxe. Le persone possono premiarti con un album e in quello dopo lasciarti, se li deludi. Ti guardano da lontano e ti aspettano, anche se hanno fiducia in te. Chi ascolta musica lo fa senza rendersi conto. Aspettarti e osservarti, intendo. Un po’ come avviene prima di uno show. Un po’ come rappresenta questa copertina. Poi c’è da dire che è un album che ho fatto soprattutto per le persone…”

Equinoxe 1 lascia il posto all’ambient di Equinoxe 2

A: “È arte figurativa, no?”

JMJ: “Sì, una delle migliori da parte di Michel Granger. Lui dà sempre una doppia chiave di interpretazione. Speranza e inquietudine. Mistero anche. Come Oxygene. Non a caso mia moglie l’ha acquistato”

A: “Scusa?”

JMJ: “Oxygene di Michel Granger, il disegno. Charlotte l’ha acquistato nella galleria d’arte Marquet a Parigi il giorno in cui ho conosciuto Michel. Lui era già famoso nel suo campo, ma io non lo conoscevo. Mi è piaciuta all’istante ma a farla diventare la copertina del mio disco è stata l’idea di fondo”

A: “È quella con il teschio. Ce l’ho in mente. Ma quindi Oxygene è sia il nome del tuo album che della sua opera?”

JMJ: “Sì. Credo sia una bella coincidenza. Ma abbiamo qualcosa in comune io e Michel. Il teschio davanti alla Terra rappresenta una sua preoccupazione. Oxygene ha un significato ecologico, ambientale, appunto. Michel l’aveva realizzata a inizio anni 70…mi sembra 1972… un periodo in cui il tema dell’ecologia non interessava. Nessuno ne parlava. Lui invece si era informato e aveva preso molto a cuore il futuro del mondo dal punto di vista ambientale. E io avevo lo stesso suo timore e la stessa preoccupazione. Abbiamo voluto lanciare un messaggio, un grido d’allarme. Lui l’ha lanciato con un’immagine, io con la musica”

A: “Bello”

Ora è la volta di Equinoxe 3, cristallino e quasi onirico.

JMJ: “Questa è una delle mie preferite…anche se credo userò Equinoxe 4 come singolo”

A: “Anche in questo disco le tracce hanno un tema comune?”

JMJ: “Certo. Equinoxe ripercorre le ore di una giornata, da quando uno si sveglia a quando torna a dormire. Ricordi Equinoxe 1 come parte lenta e poi sempre più veloce? È il risveglio, il corpo che si mette in moto. Equinoxe 2 è molto più ambient ed è la calma delle prime ore della mattina…quando uno è ancora mezzo addormentato… e così via. Parlo per me, ovviamente. Ho pensato ai suoni che vorrei ascoltare durante i vari momenti della giornata e li ho creati. Ho sperimentato”

A: “Sperimentato…trasformato?”

JMJ: “Sì. L’idea di trasformare i suoni ce l’ho da quando mio padre mi imponeva quelle lezioni di pianoforte.”

A: “Non sapevo suonassi il pianoforte a cinque anni”

JMJ: “Sì. Lo detestavo. L’elettronica l’ho scoperta dopo, quasi per caso, quando ho conosciuto Pierre Schaeffer. Uno che pensava che la musica era fatta di suoni e non solo di melodia. Io avevo la stessa idea. Con Equinoxe ho fatto qualcosa di diverso. Ma la concezione dell’album è molto semplice. Io credo che le ore della giornata abbiano dei suoni e dei colori. Ognuna delle otto parti di Equinoxe ha un colore diverso. Vorrei che le persone scegliessero il pezzo di Equinoxe come colonna sonora di un momento della loro giornata. Non necessariamente quello che rappresenta per me nel disco. Sarei contento”

A: “È proprio fatto per le persone, Equinoxe…”

JMJ: “Certo. Con i miei album dico qualcosa per loro. Perché so che mi aspettano. Vorrei far conoscere l’elettronica e renderla accessibile a tutti. Perché usare solo i suoni degli strumenti quando si possono usare tutti i suoni dell’universo?”

Inizia Equinoxe 4 e il disco entra nel vivo.

JMJ: “Ora devo andare. Domani ho uno spettacolo in Place de la Concorde. Dicono sia prevista molta gente”

SIDE A
A1 – Equinoxe Part 1
A2 – Equinoxe Part 2
A3 – Equinoxe Part 3
A4 – Equinoxe Part 4

SIDE B
B1 – Equinoxe Part 5
B2 – Equinoxe Part 6
B3 – Equinoxe Part 7
B4 – Equinoxe Part 8